In tutto il mondo il 5 dicembre si festeggia la Giornata del Volontariato, che la risoluzione 40/212 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (1985) ha voluto per riconoscere il lavoro, il tempo e le capacità dei volontari, e che quest’anno celebra ricordando il loro impegno per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
«Il volontariato rende le persone parte delle soluzioni. Il volontariato consente alle persone e alle comunità di partecipare al loro sviluppo.
Le sfide che affrontiamo, cambiamenti climatici, conflitti e ingiustizie sociali, possono sembrare schiaccianti. Eppure, in questi momenti difficili, lo spirito del volontariato splende più che mai. In ogni angolo del mondo, i volontari sono solitamente i primi a rispondere. Si alzano per affrontare le sfide con coraggio, dedizione e altruismo.
I volontari creano una cultura di servizio più ricca all’interno delle loro comunità. Aiutano a colmare il divario tra le generazioni e supportano lo sviluppo sostenibile.
Il volontariato ci consente di lavorare insieme attraverso le generazioni per raggiungere gli SDG. Il volontariato è un ciclo intergenerazionale.»
Al CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona, quest’anno vogliamo dedicare la Giornata Mondiale del Volontariato a chi è più giovane e dedica tempo, competenze, valori ad attività di volontariato e attivismo. Alle giovani e ai giovani volontari e attivisti va il nostro incoraggiamento e il nostro grazie per l’impegno.
Da sempre crediamo nell’importanza di questo tipo di esperienze che, soprattutto nelle giovani generazioni, rendono prezioso il tempo libero, permettono di imparare cose che scuola e lavoro non insegnano, mettono alla prova, creano nuove competenze, fanno provare emozioni e trovare persone affini con cui condividere ideali, attivarsi per cause condivise e, infine, permettono di ricevere più di quanto si dà. Agli under 30 che incontriamo presentiamo il volontariato come un Life Market, un luogo dove attingere, un posto dove trovare cose nuove utili per sé e per gli altri, come andare al supermercato.
In un anno in media sono 400 gli under 30 che incontriamo grazie a orientamenti personalizzati e non, cui si aggiungono le attività promozionali nelle scuole della città e della provincia, che possono arrivare a 3.300 studenti, per circa un centinaio di classi e 60 laboratori totali. Il nostro social dedicato a questa fascia di età è Instagram Cercai Umani, in cui proponiamo opportunità di volontariato a Verona, all’estero, esperienze estive, incontri e molto altro.
Ma non vogliamo fermarci qui, vogliamo fare di più, desideriamo restare in ascolto del territorio e scoprire come possiamo essere utili, come evolvono volontariato e attivismo. Negli ultimi anni si sono formate nuove realtà create proprio da under 30 e, in occasione del 5 dicembre, ci siamo concessi un viaggio alla loro scoperta, un percorso che è al suo inizio, che ci ha fatto riconoscere quanto vicine siano alla definizione delle Nazioni Unite. Abbiamo invitato alcuni gruppi nella nostra sede per una breve intervista conoscitiva, di cui condividere un filone di estratti nei nostri canali. Abbiamo voluto chiamare queste nuove amicizie “InVolontari”. Vi spieghiamo perché.
Alla domanda “ti definiresti volontaria/o?” c’è chi risponde che non ne sente il bisogno, che fa quello che fa perché piace e interessa, non si è mai posto il tema della definizione, è sottointeso, e la parola che trova per dare una definizione a ciò che fa è “speciale”. C’é chi risponde che non sta facendo il o la volontaria, ma vive semplicemente la sua vita. C’è chi ha iniziato senza sentirsi volontaria/o e solo strada facendo ha preso consapevolezza del proprio impegno gratuito, di un qualcosa dato alla comunità. C’è chi alla parola “volontariato” dà un’accezione di “assistenzialismo caritatevole” fruito dal destinatario passivamente, e preferisce chiamare la propria tensione nell’attivare in altre persone una partecipazione responsabile per il cambiamento con la parola “attivismo”. C’è chi specifica che il “volontario” si occupa di qualcosa di cui lo Stato non si prende cura, mentre preferisce la definizione “attivista”, che è colui che fa in modo che siano le istituzioni a rivedere il welfare. Chi specifica che non vuole “solo” aiutare, vuole che le cose cambino e per questo trova stretta la definizione “volontario”. Chi riflette sul fatto che l’attivismo a più a che fare con temi politici, il volontario non necessariamente. C’è chi sottolinea che nella parola “attivista” vede una rivendicazione di valori. Ma c’è anche chi si definisce “volontario”, quanto meno perché è un’attività gratuita.
In questo senso le ragazze e i ragazzi che abbiamo incontrato sono InVolontari, perché non tutti si ritrovano nella definizione di “volontaria/o”, ma ognuno è “In” ovvero dentro a forme di cittadinanza attiva e nei temi caldi del momento, dell’attualità. Esattamente come alle origini del volontariato, negli anni Settanta, i giovani di oggi si attivano sui diritti. Questa è la loro forma di cittadinanza attiva.
Chi abbiamo incontrato si occupa di flussi migratori, accoglienza, integrazione, cambiamenti climatici, democrazia, LGBTQIA+, rigenerazione e riattivazione di luoghi e tessuti sociali, riflessione e dialogo per lo sviluppo.
Sono bellissime teste, vivaci, che hanno creato gruppi informali o associazioni in cui portare avanti i propri ideali. E lo fanno con una capacità organizzativa che non ha nulla da invidiare a organizzazioni più navigate: si dividono ruoli per essere più efficaci, alcuni addirittura organizzati in gruppi di lavoro interni o “dipartimenti”, fra di loro distribuiscono mansioni a seconda delle competenze, ma anche della spinta ad apprenderne di nuove. Moto spesso hanno al loro interno ruoli legali e soprattutto di comunicazione, perché fra i loro obiettivi hanno la creazione di opinioni, il modificare atteggiamenti o stili di vita o responsabilità individuali, perseguire attività di lobby presso i livelli più alti della società e della politica.
Sono abili nel ricercare collaborazioni con altre realtà e associazioni, sul territorio veronese, italiano, all’estero, creando reti, partecipano a bandi anche europei, e sono aperti a nuovi possibili contatti.
Hanno tutti in comune l’apprezzamento per il lavoro di gruppo e la sua forza, il dialogo, l’aiuto reciproco, il piacere della riflessione, della ricerca di soluzioni attraverso il confronto e la condivisione, e sentono la crescita personale che ciò comporta. Hanno forte il senso dell’inclusione, perché tutti possano partecipare e contribuire, anche fra generazioni differenti. C’è chi si occupa dei giovanissimi, consapevole della responsabilità che ciò comporta, della visione di futuro e di sostegno reciproco, e chi attiva dialoghi intergenerazionali tra aderenti più storici e ventenni, cercando punti di intersezione fra vissuti estremamente diversi. Sensibile e attenta è la cura nel creare uno spazio sicuro.
Al loro gruppo ci sono arrivati, o lo hanno creato, per condividere un piacere, un ideale, una paura, per un interesse personale o esprimere competenze, per avere voce. C’è chi ne fa parte grazie al passaparola, al tesseramento, a una campagna di ricerca volontari. C’è chi continua per il beneficio alla collettività, perché ritiene necessario il suo contributo, per il coinvolgimento di ciò in cui crede, perché dà un senso e uno scopo, per il piacere che ne trae, perché un altro spazio così di confronto non lo troverebbe altrove. C’è chi vuole dare sostenibilità a ciò che ha realizzato e si prepara per proseguire in nuove forme.
Le chiacchierate che abbiamo fatto con loro ci hanno dato un senso di benessere, ci hanno fatto sentire sollevati: c’è futuro!
Abbiamo mosso i primi passi per conoscere questi gruppi, nell’intenzione di mantenere aperto un canale di lavoro. Nel frattempo proponiamo di seguire frammenti di queste interviste nei nostri canali: Instagram, Facebook, YouTube.
Grazie ad Associazione Afroveronesi, ANPI Verona (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Eclettica, Extinction Rebellion Verona, Friday For Future, One bridge to-, Paradisea, Paratodəs, Pianeta Milk, Yanez. Grazie ad associazioni più storiche che, avendo al loro interno giovani, hanno partecipato alle nostre interviste: Amici Senza Barriere Daniela Zamboni ODV, Gruppo Promozionale Di Quartiere Trieste ODV,
A tutte le giovani e i giovani volontari, attivisti, InVolontari, buon 5 dicembre.
Per informazioni
CSV di Verona
Promozione del volontariato, area giovani e Servizio Civile – Francesca Rossi, Matteo Bolcato, Chiara Briani giovani@csv.verona.it
Ufficio Comunicazione – Maria Angela Giacopuzzi comunicazione@csv.verona.it