I neet scoprono la cittadinanza attiva, le associazioni li accolgono

Proseguono al Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) di Verona le attività per il progetto Net for Neet, dedicato al tema dell’autonomia di quei giovani che non studiano e non lavorano o che hanno abbandonato precocemente gli studi.

Per promuovere l’autonomia, anche quella abitativa, il progetto favorisce la co-abitazione con altri giovani, con affitti agevolati oppure in cambio di prestazioni gratuite in organizzazioni di volontariato in forma di tirocinio. Un sistema in cui la solidarietà diventa circolare nella logica del “welfare generativo”, ma soprattutto un’esperienza che va ben oltre la “merce di scambio”, perché in associazione il giovane arricchisce il proprio curriculum, acquisisce competenze trasversali, attiva processi di crescita e responsabilizzazione. Benefit che hanno spinto ad aprire l’opportunità di fare volontariato nelle organizzazioni anche ai giovani che non hanno richiesto il co-housing.

Un’esperienza, quella del volontariato, alla quale non vengono “lanciati” senza una preparazione ma, grazie all’organizzazione del CSV di Verona, introdotti con un laboratorio sulla cittadinanza attiva. In questo modo sono accompagnati alla conoscenza dei temi della cooperazione e della solidarietà e viene consentito loro di attivare una personale ricerca che li porti verso un comportamento responsabile. Un percorso, inoltre, che sviluppa la consapevolezza dei propri punti di forza da mettere a disposizione della comunità, grazie al bilancio delle competenze.

 

 

Così lo scorso 15 settembre si è tenuto il primo di due incontri (il successivo si terrà in ottobre), che ha unito i ragazzi che hanno richiesto di prendere parte al progetto Net for Neet, coinvolgendoli in un role-play. Hanno costruito, attraverso un grande disegno, la loro città ideale e sono stati condotti, di volta in volta, davanti a una serie di problematiche da affrontare, con l’obiettivo di far nascere in loro l’idea di mettere in rete le proprie risorse per superare le difficoltà. È così che i ragazzi hanno individuato le loro abilità e attitudini, grazie anche al confronto in piccoli gruppi e al lavoro sull’espressione, l’ascolto, la condivisione e lo sviluppo congiunto di idee.

“Giochi”, ma che hanno permesso di trattare temi come la comunità e il territorio come luogo di relazioni, appartenenza, impegno e cultura, il contributo che ciascuno può dare, la cura del bene comune. Non poca cosa, considerato il contesto di bassa scolarità, inattività, e il senso di sospensione che vivono verso il proprio futuro.

Ad accoglierli nelle loro sedi saranno le organizzazioni di volontariato, opportunamente aiutate dal CSV di Verona grazie a un focus group tenuto lo scorso giugno sull’importanza di profilare i volontari da selezionare, valutando inoltre le reciproche aspettative associazione-volontari da accogliere, in modo da favorire un ambiente il più accogliente possibile, in un clima fruttuoso per tutti.
Al termine dell’esperienza in associazione, i giovani torneranno a confrontarsi con il formatore, per far emergere le attitudini e competenze emerse durante l’esperienza diretta.

Il progetto Net for Neet, cui partecipa il CSV di Verona, è condotto da una rete coordinata dalla cooperativa Energie Sociali, con il sostegno di Fondazione Cariverona, assessorato ai Servizi sociali e Lavoro del comune, VeronaScaligera Formazione, Progetto Job Club, e l’appoggio di Lavoro e Società e Ater Verona.