Il CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona ha siglato giovedì 26 giugno con l’UEPE, Ufficio distrettuale esecuzione penale esterna, il Protocollo per l’Inclusione sociale di persone sottoposte a misure alternative alla detenzione e sanzioni di comunità.
Si tratta di un importante strumento che ha come obiettivi prioritari promuovere l’inclusione sociale di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria attraverso la partecipazione attiva in realtà di volontariato e del Terzo settore e aumentare le possibilità e la fruibilità di opportunità e percorsi di restituzione e riparazione del danno cagionato alla comunità attraverso il reato, motivando gli autori di reato ad adoperarsi concretamente per il benessere sociale. Tra le finalità del Protocollo, inoltre, quelle di potenziare la rete per l’accoglienza dei soggetti sottoposti a misure alternative e sanzioni di comunità che abbiano aderito ad un progetto riparativo e-o impegnate in attività gratuite a favore della collettività e di promuovere la conoscenza e lo sviluppo della giustizia riparativa e delle sue pratiche. Partirà dunque una serie di attività di informazione e sensibilizzazione agli enti di Terzo settore sulle opportunità di coinvolgimento nel sistema della giustizia di comunità, raccogliendo adesioni per l’ampliamento della rete di enti disponibili ad accogliere persone autori di reato. I destinatari dell’accordo sono dunque sostanzialmente due: da un lato chi è in carico all’UEPE – solo nel veronese si tratta di oltre 1.500 persone (a fronte ad esempio di circa 600 detenuti della Casa Circondariale di Montorio), dall’altro non solo tutte le associazioni di volontariato aderenti al CSV di Verona ma, potenzialmente, tutti gli enti di Terzo settore di Verona e provincia con cui il CSV può entrare in contatto.
«Il ruolo del volontariato e del Terzo settore è fondamentale per dare concreta risposta al bisogno dei cittadini, anche nelle misure di comunità», spiega il presidente del CSV di Verona Roberto Veronese. «Il valore che si aggiunge è l’opportunità di essere cittadini attivi, indipendentemente dal motivo per cui ci si trova a fare un’esperienza, ma grazie alla quale si può contribuire a creare delle comunità più coese, rigenerando i legami e trasformando il senso della pena in un’azione di riparazione verso la comunità. In tutto ciò la rete sul territorio, anche con le istituzioni preposte come UEPE, è necessaria per creare sinergie e collaborare fattivamente al raggiungimento di obiettivi comuni», aggiunge Veronese.
«L’esecuzione penale esterna è quell’insieme di misure alternative che mantengono gli autori di reato nella comunità, con l’imposizione di obblighi e restrizioni alla libertà, senza però ricorrere alla carcerazione. In questo sistema, il reato non è considerato come semplice “fatto” ma assume invece una valenza relazionale. Il protocollo stipulato con il CSV si inserisce su questa strada, strutturando per queste persone occasioni di incontro, di riflessione, di lavoro con e per la comunità», sottolinea Enrico Santi, direttore UEPE Verona. Alla firma del contratto erano presenti anche Irene Magri, Sportello Giustizia del CSV Verona e Stefania Zambelli, Responsabile Misure e Sanzioni di Comunità.
Già attivo ormai da molti anni, lo Sportello Giustizia del CSV di Verona, nel 2024, ha attivato 58 colloqui di orientamento per lo svolgimento di misure alternative, svolto 18 ore di formazione sulla Giustizia Riparativa e portato a termine 35 consulenze sul tema a altrettanti enti del Terzo settore. Inoltre, CSV – già egli stesso ente di accoglienza con 2 persone che hanno svolto qui misure alternative – ha partecipato ai 10 incontri del Tavolo Permanente per la Giustizia Riparativa, di cui è membro.
E ancora, CSV ha all’attivo ormai da alcuni anni il progetto RE-START. “Volonta-Reato: costruire legami con la comunità”, l’edizione che ha preso il via a gennaio dello scorso anno, si concluderà a novembre. Per ora, sono state incontrate per colloqui di orientamento individuale e/o di sensibilizzazione al progetto 55 persone, mentre altre 31 hanno partecipato al laboratorio formativo di gruppo sui temi legati alla pena, alla colpa, al debito, alla responsabilità, all’autobiografia, alla disponibilità e alla cittadinanza attiva.
Per informazioni
CSV di Verona
Sportello Giustizia – Irene Magri i.magri@csv.verona.it
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