Alzheimer, la ripresa dei centri sollievo. Un’associazione che da remoto non si è mai fermata

L’attesa è stata lunga. L’angoscia che ha accompagnato le famiglie di persone fragili, costrette all’isolamento nei duri mesi del lockdown, intensa. Finalmente, con maggio inoltrato, l’Associazione Alzheimer Verona, attiva gratuitamente sul territorio da più di vent’anni, ha potuto tornare in presenza ad accogliere i propri anziani nei 17 Centri Sollievo attivi in città e provincia. L’obiettivo di questi gruppi è sollevare le famiglie dal pesante carico assistenziale e ricreare piccoli gruppi di anziani con demenza con cui realizzare attività di socializzazione, stimolazione cognitiva, musicoterapia ed esercizi motori volti al mantenimento delle abilità residue affinché gli ammalati si sentano accolti come a casa propria.

«Stiamo garantendo ovviamente l’adozione del protocollo operativo Covid-19, basato sulle direttive dell’ULSS 9 Scaligera ed elaborato specificamente in collaborazione con specialisti in materia di sicurezza sul lavoro. Pur se vaccinati, i nostri anziani continuano a essere tutelati in tutto e per tutto ma la ripartenza, per loro e per noi, è stata davvero motivo di gioia», spiega la presidente dell’associazione Alzheimer Verona Maria Grazia Ferrari Guidorizzi. Mantenimento della distanza, mascherine, rilevazione della temperatura, l’igienizzazione sono alla base della nuova quotidianità di questi centri gratuiti che si trovano in centro città e nei quartieri, da San Zeno a Borgo Roma, da San Massimo a San Michele e Borgo Venezia, e nei Comuni di Colognola ai Colli, Soave, San Giovanni Lupatoto, Castel d’Azzano, San Martino Buon Albergo, Zevio, Nogara e Legnago. Centri che, grazie alla generosità dei lettori de L’Arena che hanno partecipato alla raccolta fondi V.V.B. organizzata dal Gruppo Athesis in collaborazione con il CSV, Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, hanno avuto un prezioso sostegno alla continuità delle attività, anche durante il lockdown. I fondi raccolti durante il V.V.B. e destinati all’associazione certificata Merita Fiducia, marchio di garanzia sinonimo di trasparenza, sono serviti infatti a finanziare il lavoro con gli anziani, quotidianamente portato avanti con team di professionisti specializzati.

«Lo stop prolungato a tutte le nostre attività in presenza ha avuto come conseguenza diretta un inevitabile e pesante aggravio per le famiglie che hanno in carico questi anziani», aggiunge Ferrari Guidorizzi. Proprio per far fronte a ciò, l’Associazione Alzheimer non si è mai davvero fermata, attivando fin dal primo lockdown una serie di iniziative da remoto, volta a dare informazioni, supporto e consigli alle famiglie. Tra le nuove modalità di aiuto che volontari e professionisti hanno attivato, pianificandole nel giro di pochi giorni, grazie all’utilizzo di varie tecnologie dalle videochiamate alle piattaforme online e le App di messaggistica, ci sono state: il monitoraggio costante e sostegno psicologico caregivers; videochiamate con utenti, invio settimanale di video di stimolazione cognitiva, musica, esercizi motori da poter replicare a casa; consegna a domicilio di materiale cartaceo per realizzare varie attività; incontri online di gruppo con utenti e familiari. E ancora, interventi a domicilio, concordati con le famiglie, in quelle situazioni dove l’ospite non era raggiungibile in altre modalità e sostegno e aiuto erano urgenti.

 

«Ora siamo ottimisti e guardiamo ai prossimi mesi con fiducia. Siamo ripartiti senza alcuna criticità», riporta la presidente, che lancia un appello a tutti i veronesi. «Si cercano sempre nuovi volontari che, dopo un percorso di formazione in affiancamento ai professionisti, possano donare qualche ora alla settimana per le famiglie di Verona in difficoltà». L’associazione si è da poco trasferita in Piazza Santo Spirito, 13 e il nuovo numero è 045 5547796, mail: info@alzheimerverona.org.