A partire dal 1 gennaio 2025 ci saranno novità sul tema dell’IVA per gli enti del Terzo settore.
CSV di Verona e la Commissione di Studio ETS dell’Ordine commercialisti e revisori contabili di Verona, che grazie a una convenzione sottoscritta nel 2018 da più anni collaborano e si confrontano regolarmente sui temi relativi al Terzo settore, hanno redatto congiuntamente un approfondimento sul tema.
Lo rendiamo disponibile articolato in macro domande e risposte, cercando di dare supporto alle principali questioni che questa novità fiscale e gestionale solleva da parte degli enti.
Nella prima parte si è visto come dal 1 gennaio 2025 alcune attività svolte dalle associazioni saranno attratte in campo IVA, seppur in regime di esenzione. Pubblichiamo la seconda parte del contributo, cui ne seguiranno altre. Verrà infine reso disponibile l’intero documento corredato da alcune tabelle esplicative.
Proseguiamo con una nuova domanda.
Cosa significa nella pratica per una associazione svolgere un’attività “soggetta/esente IVA” che prima era “esclusa IVA”?
Una premessa fondamentale è che le operazioni esenti rientrano nel campo di applicazione dell’IVA e sono pertanto soggette agli stessi obblighi di certificazione delle operazioni soggette all’IVA (fatturazione/scontrino/registri…), salvo eccezioni approfondite nel corso della trattazione.
L’apertura della partita IVA, che diventerà quindi obbligatoria anche per chi intenderà effettuare solo operazioni esenti (ad esempio corsi a pagamento a favore dei propri associati), che, come ribadito, ricadono nel campo IVA, può essere fatta in autonomia dal legale rappresentante o da un suo delegato presentando istanza, attraverso l’apposito modulo cartaceo, presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, la pratica di apertura partita IVA può essere curata e presentata telematicamente tramite il servizio Fisconline o anche da un intermediario (commercialista, CAF, consulente del lavoro, etc).
La pratica di apertura partita IVA non è soggetta a imposte o diritti e risulta, pertanto, completamente gratuita se presentata autonomamente dall’associazione. Gli intermediari, naturalmente, assumendosi la responsabilità della presentazione della pratica, chiedono un onorario che può variare altresì in considerazione della consulenza fornita sulla pratica stessa come, ad esempio, sull’analisi delle attività svolte dall’ente, sulla scelta della configurazione contabile e fiscale di cui l’associazione deve dotarsi alla luce delle novità normative o sulla corretta individuazione dei codici ATECO più adatti a descrivere le attività svolte dall’ente.
Premesso e considerato che un ente associativo (diversamente dalle società) può operare anche con il solo codice fiscale, l’apertura della partita IVA va effettuata prima di porre in essere operazioni soggette a imposta o esenti. Il termine per la sua apertura è di trenta giorni dall’inizio delle operazioni. Nella fase di passaggio da un regime di “esclusione” a un regime di “esenzione” come è quello che si verificherà per gli enti dal 1.1.2025, presupponendo l’apertura della partita IVA con decorrenza 1.1.2025, si avrà tempo fino al 30.01.2025 per inoltrare la pratica ad Agenzia delle Entrate.
Sia per le operazioni esenti che per le operazioni soggette a IVA vanno certificati i relativi incassi o con scontrino o con emissione di fattura elettronica (salvo le semplificazioni di cui alla Legge 16.12.1991 n. 398).
L’emissione della fattura in formato elettronico o scontrino (già obbligatoria per le attività considerate di natura commerciale) sarà obbligatoria anche per tutte quelle attività che, come visto, dal 1.1.2025 saranno assoggettate a IVA per effetto del nuovo regime di esenzione. In dettaglio:
Saranno soggette ad IVA, invece, le altre attività come la somministrazione di alimenti e bevande effettuate da APS nei confronti dei non indigenti.
Per avere ulteriori dettagli, segui le prossime pubblicazioni.
Per informazioni
CSV di Verona – Ufficio Consulenze
Elena D’Alessandro consulenze@csv.verona.it
Stralcio dell’approfondimento redatto da Commissione Terzo settore Ordine commercialisti e revisori contabili di Verona, presieduta dal dott. Davide Fiore (dott.ssa Ilaria Guarise, dott.ssa Monica Muserle, dott. Gianluca Massella, dott. Alberto Benetti, dott. Christian Piccinato), Ufficio Consulenze CSV Verona (dott.ssa Elena D’Alessandro) e dott. Enrico Savio.