Il caso pandoro Balocco – Ferragni, ormai da settimane sui media generalisti, ha portato all’attenzione del grande pubblico i temi del Terzo settore, delle donazioni, del bisogno di trasparenza.
Le testate di settore, con numerosi articoli a voce di vari esperti, hanno affrontato, sezionato e analizzato l’episodio, entrando nel dettaglio.
Si tratta di due facce della stessa medaglia: cittadini e donatori da una parte, enti benefici ed esperti del settore dall’altra.
Se da una parte, infatti, ci sono associazioni ed enti benefici preoccupati perché questo singolo, ma altamente esposto caso può gettare di riflesso discredito sul loro operato e sulla loro credibilità, rischiando di far perdere donazioni a causa di un calo di fiducia, dall’altro ci sono cittadini che effettivamente questa fiducia rischiano di perderla e si sentono privi di strumenti per valutare chi sia meritevole delle loro donazioni, non avendo un’idea di come avere informazioni chiare, veritiere, accessibili e certezze su come le donazioni (quindi anche le azioni di marketing a fini sociali), vengono gestite e poi utilizzate.
La domanda che si pongono è “Come faccio a sapere se quell’organizzazione utilizzerà la mia donazione per realizzare quanto mi è stato detto?“. La risposta è negli obblighi di trasparenza che tutti gli enti del Terzo settore sono tenuti a rispettare, in termini anche di pubblicità. Inoltre, grazie al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) è possibile ottenere informazioni e contatti di tutti gli enti iscritti.
Ma ci può essere una garanzia ulteriore per il cittadino alla sua richiesta di affidabilità rispetto all’utilizzo delle donazioni? Ci sono i marchi di certificazione per le organizzazioni più strutturate che operano a livello nazionale. E nel territorio provinciale? A Verona, per le piccole e medie organizzazioni del territorio, esiste una certificazione etica e di qualità dedicata proprio alle organizzazioni, che valuta la capacità di rendicontare, comunicare e raccogliere fondi. Con la certificazione Merita Fiducia, gli enti si impegnano a garantire la massima trasparenza nel loro operato al cittadino donatore, in un’ottica di miglioramento continuo, attraverso un processo di verifica biennale e di obbligo di redazione di documenti di rendicontazione economico-sociale anch’essi verificati. Tutto pubblicamente accessibile nel registro online delle associazioni certificate.
Un percorso complesso per gli enti che spontaneamente decidono di certificarsi, virtuoso, che avvicina i cittadini alle cause benefiche, consolidando quel rapporto di fiducia necessario allo sviluppo di comunità attente ai bisogni delle persone più fragili, dell’ambiente e di tutte le cause benefiche in cui le associazioni quotidianamente si impegnano.
Il sostegno anche economico dei cittadini non può venire a mancare. Per chi ha voglia di approfondire, e ritrovare la fiducia, abbiamo selezionato tre articoli che ci sono piaciuti. La parola agli esperti:
Corriere della Sera – Buone Notizie
«No al social washing, ma la fiducia deve restare un valore»
Elisabetta Soglio intervista Leonardo Becchetti, professore ed esperto di economia civile e sociale
vita.it
Caso Ferragni, donazioni? La garanzia è il Terzo settore
Di Gabriele Sepio, avvocato esperto in Terzo settore, segretario generale dell’osservatorio per la filantropia e il Terzo settore-Fondazione Terzjus
Corriere della Sera – Buone Notizie
Come sapere se le donazioni vanno «in buone mani»: 7 regole per fare beneficenza in modo sicuro
di Paola D’Amico
Per informazioni
CSV di Verona
Merita Fiducia – Irene Magri i.magri@csv.verona.it
Ufficio Comunicazione – Maria Angela Giacopuzzi comunicazione@csv.verona.it
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