Proponiamo la lettera “Il contrasto alla povertà educativa nel dopo Covid” pubblicata dall’Associazione Osservatorio sulle disuguaglianze a Verona.
I gravi effetti della pandemia da Covid-19 sulla crescita della povertà educativa e sull’aumento delle disuguaglianze nell’accesso alla scuola sono ormai chiari e al centro della discussione pubblica nel nostro Paese. Ma le politiche di contrasto alle disuguaglianze e le consistenti risorse previste nel PNRR rischiano di avere risultati limitati se non si incontrano con coalizioni territoriali che formulano proposte corrispondenti ai problemi locali e alle possibilità/capacità di realizzazione: il rischio che non venga presidiato “l’ultimo miglio” è rilevantissimo e con esso il parziale fallimento degli interventi.
Al di là delle indagini ufficiali disponibili, la constatazione unanime degli operatori scolastici e delle persone impegnate nell’attività, educativa denuncia un drammatico calo di competenze tra i ragazzi, cresciuto sensibilmente negli ultimi anni, anche a Verona. Questa situazione si è indubbiamente aggravata in questi quasi due anni (scolastici) di pandemia poiché, con la chiusura delle scuole, è aumentato il numero di bambini e ragazzi a rischio di maggiore esclusione sociale.
Nel breve periodo (fine anno scolastico 2021-inizio anno scolastico 2021/22) riguardo alle risorse previste dal Piano Estate del Ministero, il rischio maggiore che si intravede è che una parte dei fondi rimangano inutilizzati, per la complessità amministrativa per accedervi e poi rendicontare, in particolare per i finanziamenti legati ai PON. Oppure che vi accedano solo alcuni complessi scolastici, perpetuando le disuguaglianze nell’offerta formativa già presenti.
Suggeriamo che l’Ufficio Scolastico Provinciale e il Comune svolgano un ruolo di supporto agli Istituti scolastici, anche promuovendo velocemente un help desk in collaborazione con le Agenzie formative del Terzo Settore e del mondo imprenditoriale e sindacale, abituate da tempo alla progettazione e rendicontazione europea.
Per quanto riguarda i tipi di interventi da realizzare nell’estate, occorre focalizzarsi in particolare sulle competenze che rappresentano una sorta di prerequisito per l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Pensiamo a due tipi di competenze: tra le competenze culturali occorre privilegiare in particolar modo la conoscenza della lingua italiana. La padronanza della lingua è condizione per l’esercizio dei diritti di cittadinanza e se essa non viene acquisita durante il percorso scolastico è probabile che non si sviluppi più nel resto dell’esistenza. Il secondo tipo di competenze concernono gli aspetti relazionali: quasi due anni di DAD stanno causando guasti gravi nello sviluppo relazionale e psicologico dei ragazzi e laboratori esperienziali orientati allo sviluppo relazionale possono certamente aiutare a un parziale recupero.
Nel medio-lungo periodo, affrontare la problematica della povertà educativa significa assumere una prospettiva che rafforzi e che metta in connessione tutti i soggetti che, a vario titolo, sono impegnati nell’educazione formale, non formale e informale dei bambini e dei ragazzi in specifici, ma non isolati territori educativi.
La crescita della povertà educativa nella pandemia si innesta su una situazione strutturale che ha origini ben precedenti: i progetti legati al PNRR devono intervenire su tali nodi strutturali. In questa fase di approvazione del Piano da parte della Commissione Europea e di definizione del quadro attuativo a livello nazionale, c’è il tempo per mobilitare le competenze importanti che sono presenti anche a Verona, dentro e fuori la scuola, per elaborare una proposta locale che intercetti le possibilità fornite dal PNRR. È una grande occasione di valorizzazione delle energie migliori del sistema scolastico e degli enti locali preposti e di consolidamento, con le modalità di coprogettazione previste anche dalla normativa, in collaborazione con gli enti del Terzo settore (associazionismo, cooperative sociali, fondazioni private) che operano da tempo in questo ambito.
Associazione Osservatorio sulle disuguaglianze a Verona
È una rete tra organizzazioni sindacali, soggetti del Terzo settore come Energie Sociali e Auser, Cestim, Centro Servizio di Volontariato, organismi di formazione come Scaligera formazione-ENGIM. Intende promuovere approfondimenti, azioni di sensibilizzazione e progetti operativi sui temi delle diseguaglianze.
Per informazioni
disuguaglianzeverona@gmail.com
www.disuguaglianzeverona.net
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