Croce Bianca e Unione Radiotaxi alleati per la lotta al Covid e per aumentare le aree cardioprotette nel veronese

Girano in lungo e in largo la città e sono potenzialmente in grado di salvare vite umane, h24 e 7 giorni su 7. I primi per vocazione, i secondi per sensibilità e spirito di servizio. Sono Croce Bianca, associazione di pronto intervento, e l’Unione Radiotaxi, i cui mezzi dal 2018 viaggiano con tre defibrillatori semiautomatici a bordo di altrettante auto: su chiamata del 118, possono in breve tempo raggiungere il luogo dell’emergenza e intervenire.

Grazie a Croce Bianca, infatti, sempre più taxisti sono abilitati all’uso del defibrillatore semiautomatico e formati sulle manovre salvavita da attuare immediatamente in caso di emergenza. Attualmente sono oltre una sessantina su 170 autisti.
La sinergia tra Croce Bianca e la categoria dei taxisti si è stretta ancora di più durante gli ultimi mesi, anche a causa dell’emergenza Covid. Attraverso una convenzione stipulata con il Comune, infatti, un taxi è a disposizione per il trasporto di persone positive. E la sanificazione del mezzo, indispensabile dopo ogni tragitto, avviene negli spazi appositamente allestiti all’esterno della sede di Croce Bianca di piazza Bacanal a San Zeno.

Di più. In questi giorni, per i taxisti è da rifare l’aggiornamento sulle manovre di Blsd, Basic Life Support Defibrillation: il corso è da ripetere obbligatoriamente a cadenza biennale. Croce Bianca, considerato il periodo di crisi che ha colpito duramente anche la categoria degli autisti e in accordo con gli oltre 300 volontari che compongono l’associazione, ha messo gratuitamente a disposizione i propri istruttori per l’aggiornamento negli spazi del Forte Lugagnano, gentilmente messi a disposizione dall’associazione Marinai d’Italia.

Un gesto di solidarietà cui i taxisti hanno risposto mettendo in campo la stessa sensibilità e, facendo colletta comune, hanno donato alla Croce Bianca due saturimetri. «Sono dispositivi professionali che ci servono nelle operazioni giornaliere di soccorso in ambulanza, soprattutto in questi mesi di lotta al Covid. Uno dei nostri saturimetri, tra l’altro, si è rotto pochi giorni fa, si tratta di una donazione preziosa», spiega Michele Bonetti, referente di Croce Bianca per la formazione Blsd. «Credo che questa collaborazione che si è creata con Croce Bianca possa dare anche in futuro un aiuto alla collettività e al servizio, a noi stessi, e mi auguro che sempre di più siano i taxisti disponibili a questo tipo di attività», è il commento di Mirco Grigolato, presidente Unione Radiotaxi Verona e tra i primi a ottenere il rinnovo Blsd. «Oltre all’impegno comune che stiamo portando avanti per ampliare le zone cardioprotette del veronese, da gennaio abbiamo attivato anche un’ulteriore collaborazione per il trasporto di persone senza fissa dimora dal punto tamponi del Tempio Votivo. Come Croce Bianca, fornivamo ai taxisti i dispositivi di protezione adatti e la sanificazione dei mezzi dopo ogni trasporto. La convenzione è ancora attiva anche se dopo il picco di gennaio, ora anche questi interventi sono notevolmente diminuiti fin quasi ad azzerarsi», riassume il presidente di Croce Bianca PierLuigi Verga.

  

Croce Bianca in numeri

Durante l’emergenza Covid, Croce Bianca ha messo a disposizione del 118 h24, 7 giorni su 7, un mezzo utilizzato in via esclusiva per trasporti e urgenze legati alla pandemia.
I dati del bilancio sociale dello scorso anno fotografano un impegno quotidiano e costante.
Nel dettaglio, Croce Bianca – al cui interno lavorano anche 11 dipendenti – ha effettuato complessivamente 7mila trasporti sanitari in convenzione con l’Ulss 9 scaligera e l’Azienda ospedaliero universitaria di Verona, per le quali copre, tra le altre cose, il servizio di Trasporto Neonatale e il Trasporto equipe ed organi. In questi campi, le ore di volontariato sono state circa 25mila solo lo scorso anno.
Inoltre, 5.400 ore di presidio sanitario in 265 manifestazioni; dalle fiere più importanti agli eventi sportivi delle squadre scaligere. E ancora, 42mila ore i volontari le hanno trascorse a formare nuovi volontari, con nuovi corsi ogni sei mesi, e ad aggiornare e perfezionare le competenze dei soccorritori già in servizio attivo. A queste, si aggiungono 18mila ore di formazione esterna: vale a dire i corsi di pronto intervento che Croce Bianca svolge anche per aziende private e pubbliche, formando, nel 2019, 2623 persone di cui 939 all’uso del defibrillatore. Un altro importante fronte delle attività dell’associazione è la divulgazione alla cittadinanza degli elementi di primo soccorso. A partire dai più piccoli: i formatori di Croce Bianca, infatti, svolgono corsi ad hoc per i bimbi delle elementari e anche della scuola dell’infanzia.
Attualmente, l’autoparco dell’associazione è composto da 9 ambulanze e da un’automedica e da un fuoristrada Land Rover in supporto alla Protezione Civile inserita dal SUEM 118 nel “Protocollo neve”. Tutti gli autoveicoli di Croce Bianca sono accreditati come mezzi per l’emergenza alla Regione Veneto.