Covid-19, aziende a fianco del sociale. L’esempio di Aptuit

La pandemia che ha colpito il nostro Paese ha rivoluzionato la vita di tutti, ha messo in ginocchio la sanità ha stravolto l’economia, l’assetto sociale ha richiesto interventi straordinari.
Il volontariato, soprattutto quello sanitario è in prima linea, ma non è solo: è affiancato dai cittadini e da alcune iniziative virtuose di aziende che nonostante le difficoltà hanno saputo mettersi al servizio della comunità.

Il CSV di Verona ha avuto la fortuna di incontrarle, di incrociare le loro iniziative e talvolta di lavorare insieme a loro per creare opportunità di incontro tra mondo profit e Terzo settore. Il valore di queste esperienze si moltiplica nel raccontarle, perché fornisce la possibilità di diffondere buone prassi di responsabilità sociale di impresa, che hanno senso e importanza anche oltre l’emergenza.
Una di queste aziende è Aptuit Verona Srl, parte del gruppo Evotec SE, il più grande centro di ricerca e sviluppo farmaceutico d’Italia, con la quale il CSV già nel 2019 aveva intrapreso un dialogo, individuando per l’azienda alcune organizzazioni per lo svolgimento di giornate di volontariato di impresa.

In queste settimane rese difficili dal COVID -19, le iniziative di Aptuit sono state due: una donazione all’associazione Uni.Ver.So, rete di più associazioni impegnate nel soccorso, e una collaborazione con L’Ospedale Sacro Cuore di Negrar. Di seguito, ce le racconta in una breve intervista Ciriaco Maraschiello, amministratore delegato di Aptuit.

 

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Come è nata in azienda l’idea di costituire un comitato che si occupi di responsabilità sociale?
È un’iniziativa maturata insieme, sia da parte del management team che da parte dei nostri collaboratori: si è trattato di mettere insieme obiettivi, forze e idee per procedere in modo coordinato ed efficace in questo percorso.

Avete fatto una importante donazione economica a UNI.VER.SO, perché avete scelto questa associazione?
Nelle scorse settimane abbiamo sentito forte la necessità di contribuire al sostegno del territorio in cui è basata e solidamente radicata la nostra azienda; l’associazione UNI.VER.SO ci è stata segnalata dal CSV e ci è sembrata un’ottima piattaforma, che comprende diverse associazioni locali, per supportare i nostri concittadini nella fase acuta di questa pandemia, aiutando a sostenere le attività di volontariato in campo sanitario e sociale.

Per quanto riguarda la collaborazione con l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, come è nata l’idea di proporre un’iniziativa? Avevate già messo in campo alcune attività di questo tipo?
La collaborazione con l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar è nata da un’idea sviluppata da parte di alcuni nostri collaboratori, che hanno raccolto la richiesta di sostegno arrivata dall’ospedale e hanno rilanciato l’iniziativa alla direzione dell’azienda.
L’azienda ha da subito supportato il progetto e, collaborando in modo eccellente con il personale dell’ospedale, siamo stati in grado di implementare e mettere in atto insieme questa significativa esperienza, nuova per noi. Quest’iniziativa ci fa sentire vicini a tutti quelli che stanno facendo tanti sacrifici negli ospedali in questi momenti difficili.

Esattamente come funziona questo tipo di liberalità?
Il progetto consiste nell’analizzare, tramite procedure controllate e concordate con il Dipartimento Malattie Infettive dell’Ospedale di Negrar, campioni biologici inattivati per poter aumentare la velocità di diagnostica dei tamponi effettuati. Aptuit Verona sta mettendo a disposizione il personale, spazi, strumenti, materiali e tutto il necessario per supportare l’attività nel periodo concordato.

Il mondo del Terzo settore chiama queste iniziative, volontariato di impresa. Vi riconoscete in questa definizione?
Se per volontariato d’impresa intendiamo mettere a disposizione della società tutta le nostre competenze e le risorse necessarie a implementare progetti specifici di valore sociale, con obiettivi chiari e un orizzonte temporale preciso, sì, credo che ci riconosciamo in questa definizione. La situazione di crisi sanitaria ha ovviamente accelerato tutta una serie di dinamiche che erano già presenti nella nostra azienda, cosa che sta avvenendo nella nostra società in generale sotto tanti punti di vista.

Qual è stata la reazione dei vostri dipendenti?
I dipendenti sono stati assolutamente disponibili e di grande supporto. Anche chi non è coinvolto personalmente, ha dimostrato orgoglio e senso di appartenenza nei confronti dell’azienda. Ci sentiamo tutti parte di quest’iniziativa.