“Quasi-quasi mi tuffo!”, a teatro per conoscere i millennial veronesi con il volontariato

Chi sono i millennials veronesi? Come vivono ciò che li circonda? In loro c’è a volte un modo alterato di percepire i problemi sociali, spesso sentiti come distanti dal vissuto quotidiano: sono le criticità rilevate nelle generazioni nate e cresciute con internet e che non potrebbero immaginare un mondo senza. Vivono uno scollamento dalla realtà ed è assente una propensione al volontariato, che potrebbe aiutarli nella connessione con il reale e con ciò che li circonda.

A raccontarli con le loro storie e con il loro rapporto con il volontariato è lo spettacolo teatrale “Quasi-quasi mi tuffo!”, interpretato dagli stessi millennials, ragazzi allievi dell’Istituto Sanmicheli, diretto dai registi Andrea De Manincor e Sabrina Modenini, in scena giovedì 30 maggio alle ore 20.30 al teatro Camploy (via Cantarane 32) a Verona. Alle prese con i temi della disabilità, terza età, nuove povertà, accoglienza di donne in difficoltà, carcere, realtà socio sanitarie, ma anche con i temi del lavoro e del futuro, i ragazzi si sono messi in gioco con attività laboratoriali per costruire uno spettacolo con la scoppiettante energia che c’è in un semplice tuffo, che è diventato però un percorso di riflessione e crescita. Ad accompagnarli in questa impresa, le associazioni portatrici dei contenuti trattati, che li hanno coinvolti emotivamente e operativamente, per lasciare un segno duraturo nella loro presa di coscienza.

Un percorso che ha aiutato anche le associazioni stesse a conoscerli ed entrare in contato con i giovani, difficili da attrarre e spesso restii a svolgere attività di volontariato, dribblando il web, in un incontro che ha permesso loro di comprendere le motivazioni degli under 20.

“Quasi-quasi mi tuffo!” è realizzato dalla rete di associazioni aderenti al progetto Volontari 2.0: A.C.I.S.J.F Protezione della Giovane, Centro Diocesano Aiuto Vita, VERonttAmica, Auser Verona, Casa Volante, I.S.I.S.S. Marco Minghetti, F.L.C.- C.G.I.L Verona, C.A.R.S., Progetto Carcere 663, Comunità dei Giovani, La Fraternità, ARCA 93, Essere Clown Verona Onlus, Lavoro e Futuro. Quattordici associazioni che, grazie al sostegno del Centro Servizio per il Volontariato di Verona, hanno unito le idee per poter sfruttare al meglio le proprie risorse e attrarre i giovani verso il volontariato. Lo hanno fatto attraverso tre principali azioni: sondando le conoscenze dei giovani sul volontariato attraverso un questionario ad hoc proposto in 40 scuole; coinvolgendo gli allievi in questo spettacolo; formando alla cittadinanza attiva e permettendo ai giovani l’incontro diretto con le esperienze delle singole associazioni e dei volontari che le animano.

«L’auspicio è di poter contribuite alla crescita dei più giovani e di favorire la concreta conoscenza del volontariato, con i suoi valori e l’impegno che dà, e che ciascuno di noi può dare, al luogo in cui vive per migliorarlo migliorando anche sé stessi – dicono le associazioni, che invitano – fate anche voi un tuffo nel volontariato».