I CSV in assemblea: esiti, fondi, nuove adesioni alla rete

Da tutta Italia i CSV si sono dati appuntamento a Roma, di seguito una sintesi di quanto definito durante l’assembela. Per il Veneto anche Padova entra nella rete.


 
L’assemblea di CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, di cui il CSV di Verona fa parte ed è membro del direttivo, ha approvato la programmazione nazionale 2017 riconoscendosi, nell’orientamento e nelle finalità individuate, in forte continuità con le azioni intraprese negli ultimi anni.
L’incontro, svoltasi sabato 26 novembre a Roma nel centro congressi Frentani, ha visto l’approvazione dei criteri per la ripartizione regionale dei fondi destinati nel 2017 alle attività dei 71 Centri di Servizio per il Volontariato presenti in tutte le regioni del Paese.

Complessivamente, nel prossimo anno, saranno disponibili 40 milioni di euro: 900 mila Euro a supporto delle azioni nazionali e 39,1 milioni di euro a supporto delle azioni programmate dai singoli CSV.

La somma disponibile è il frutto del recentissimo accordo “Acri-Volontariato”, sottoscritto lo scorso 16 novembre da ACRI, l’associazione delle fondazioni di origine bancaria, dalla Consulta dei Comitati di Gestione, dal Forum del Terzo Settore e da CSVnet. Con questa intesa, che esprime una visione comune per il futuro del sistema dei CSV, è stato possibile superare i rischi derivanti dalla ridotta consistenza del “quindicesimo” degli utili da bilancio 2015 che, per effetto della Legge 266/91, le Fondazioni mettono a disposizione dei fondi regionali a favore dei CSV.

L’approvazione della Legge di bilancio da parte del Parlamento dovrebbe confermare la possibilità di un credito di imposta di cui potranno usufruire le Fondazioni per i versamenti volontari effettuati nel 2017 a favore del sistema dei CSV, nella misura massima di 10 milioni di Euro.
Ci si avvia, dunque, a un nuovo anno con la certezza di poter dare continuità ai servizi di sostegno al volontariato italiano e con la dovuta attenzione alle prospettive di cambiamento previste dalla Riforma del terzo settore (legge 106/16) anche per il sistema dei CSV.

In uno dei suoi interventi il presidente di CSVnet Stefano Tabò ha ribadito che «la legge 106/16, nel confermare la presenza dei CSV, attribuisce loro una competenza puntuale, distintiva, universale e li propone come agenzie di sviluppo locale del volontariato, direttamente funzionali alla crescita del popolo dei volontari». Proprio per questo, ed in vista dei processi di accreditamento che si apriranno «l’impegno di CSVnet nel nuovo anno sarà focalizzato ad ascoltare i bisogni dei volontariati, valorizzando le esperienze e le competenze professionali raggiunte dai CSV in 20 anni di attività».

Parte dell’assemblea è stata dedicata al dibattito sui contenuti del documento elaborato nello stesso tavolo “Acri-Volontariato”, e già approvato dal Consiglio direttivo di CSVnet, quale contributo al Governo per la scrittura del decreto delegato della Riforma riguardante i Centri di Servizio. La proposta, così come farà il decreto, tocca diversi punti cruciali per il futuro dei CSV, comprese le modalità con cui verrà esercitato il controllo sulla loro attività. L’assemblea ha avuto modo di sottolineare l’assoluta necessità che sia l’impostazione della nuova normativa sia la sua concreta applicazione salvaguardino gli elementi identitari del volontariato e dei CSV, il loro rapporto con il territorio, il principio di sussidiarietà, lo spazio di partecipazione.

Una “raccomandazione” presentata da alcuni partecipanti che intendeva riassumere quanto emerso dal confronto è stata bocciata dalla maggioranza dei delegati dei 58 CSV presenti. Le convinzioni e le preoccupazioni espresse dal dibattito costituiscono nondimeno un utile apporto al futuro lavoro del Consiglio Direttivo e della presidenza.

L’assemblea si era aperta con la comunicazione dell’ingresso del CSV di Padova come nuovo socio del coordinamento, portando il numero dei Centri che ne fanno parte a 69 su 71 attivi in Italia.