Call for ideas – Raccolta di idee progettuali dai territori

“Rigenerazione urbana e gestione dei beni comuni” e “Sviluppo della comunità solidale”: sono i due temi sui quali, fino al 22 marzo, è possibile esprimere idee per il finanziamento di una progettazione condivisa.


 
E’ attivata una “Call for ideas – Raccolta di idee progettuali dai territori” sui due distinti temi: “Rigenerazione urbana e gestione dei beni comuni”; “Sviluppo della comunità solidale”. Scadenza martedì 22 marzo 2016.
L’iniziativa è indirizzata a tutte le Organizzazioni di Volontariato iscritte al Registro regionale del Veneto (L. 266/91), che nel proporre le loro prime idee dovranno porre l’attenzione, per entrambe i temi, alla promozione dei valori e del ruolo del volontariato intergenerazionale.

Fino al 22 marzo verranno quindi raccolte le migliori idee progettuali e, in una fase successiva, si attiveranno sui territori le vere e proprie attività di progettazione. E’ un sistema innovativo, che punta a dar voce a tutte le realtà che vogliono esprimersi, che intende dare valore alle potenzialità ancora inespresse per giungere, attraverso la co-progettazione, a valorizzare la comunità con progetti importanti e condivisi.

Il coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato del Veneto, infatti, fa parte, insieme con i rappresentanti del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato del Veneto (CO.GE.), di Regione Veneto, del locale Forum del Terzo Settore, della CONVOL, della Conferenza Regionale del Volontariato di un tavolo di lavoro che sta riflettendo su una futura co-progettazione da svilupparsi nel biennio 2016/2018. Tale co-progettazione ha come obiettivo la realizzazione di iniziative di innovazione sociale e la costruzione di reti tra volontariato, enti del Terzo settore, istituzioni, l’eventuale apporto di imprese profit e tutta la cittadinanza attiva.

Il finanziamento sarà quindi messo a disposizione attraverso la modalità operativa della co-progettazione. Le Organizzazioni di Volontariato che vogliono partecipare proponendo idee da sviluppare possono, per Verona, inviare una mail all’indirizzo a.ferraro@csv.verona.it compilando l’apposito modulo. Nel file descriveranno la propria idea progettuale in sintesi, gli obiettivi specifici e i risultati che si intendono ottenere, la rete potenziale che si vuole coinvolgere, anche se non ancora contattata per verificarne una reale disponibilità (enti locali, enti del Terzo settore, imprese, start up, istituzioni associazioni sportive, associazioni culturali, eccetera). Si sottolinea che, anche in considerazione del poco tempo a disposizione, i proponenti della call sono interessati a un primo censimento sulle idee, più che alla redazione di un vero e proprio progetto definito in ogni sua parte, e che i CSV territoriali sosterranno la reale realizzazione anche nella attuazione delle reti.

Quanto pervenuto entro il 22 marzo, sarà vagliato da ciascun Centro di Servizio per il Volontariato relativamente al territorio provinciale di propria competenza e, da una sintesi delle idee emerse, verranno create delle schede di idee progettuali comuni da realizzarsi in almeno tre territori. Le schede saranno poi inviate al tavolo di lavoro regionale, che provvederà a stabilire quali idee progettuali potranno essere realizzate.
In fase operativa, i CSV potranno coinvolgere  i soggetti che ritengono utili per costruire percorsi, reti e azioni.
Documenti

 

Per informazioni al CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona
Annunziata Ferraro   a.ferraro@csv.verona.it – 045 8011978 interno 7
Maria Angela Giacopuzzi   m.giacopuzzi@csv.verona.it – 045 8011978 interno 5
Silvia Sartori   s.sartori@csv.verona.it – 045 8011978 interno 6
Davide Continati   valutazione@csv.verona.it

 


 

 Qualche esempio come spunto

Su “Rigenerazione urbana e gestione dei beni comuni”
Nel vostro territorio c’è un edificio vuoto, abbandonato, in disuso o un’area che vi piacerebbe riattivare per svolgere attività di interesse generale ovvero utili alla comunità? L’idea proposta potrebbe aiutare a sviluppare il contesto in cui vivete in senso sociale (o anche economico), mettendo in rete saperi, idee e risorse vostri e di chi vorrete coinvolgere: questo è il “bene comune” di cui sarete portatori, oltre allo spazio da “rigenerare”.

I partecipanti possono proporre la collaborazione anche di realtà mai coinvolte in precedenti bandi, ad esempio realtà profit, start up a vocazione sociale o culturale e creativa, associazioni culturali, associazioni sportive, in modo da creare un’opportunità per tutti.

Se è possibile, può essere d’aiuto informarsi sulla proprietà del “vuoto da riempire”, se appartiene a un privato, alla pubblica amministrazione, al demanio.

Di seguito due esempi utili per rendere l’estensione delle possibilità, non esaustivo, non vincolante.

Uno spazio riutilizzato per una palestra di arrampicata sportiva potrebbe essere utile per utenti portatori di disabilità, anche non vedenti (associazioni impegnate nel socio-sanitario), per associazioni con ragazzi in affido (assistenza alla persona), per lavorare su terapie, sulla fiducia, sulla coesione. Potrebbe diventare un luogo utile alla comunità, un fulcro di ritrovo e di animazione. Permetterebbe a Organizzazioni di Volontariato di sostenere progetti vivaci e utili, ad associazioni sportive di avere uno spazio dove praticare, a una star up giovanile di avviare una piccola realtà profit ma con concreti posti di lavoro, alle istituzioni di far sviluppare socialmente e d economicamente il territorio. Coinvolgerebbe persone di tutte le età, giovani e meno giovani.

La riqualificazione di uno spazio per realizzare laboratori teatrali o rassegne, potrebbe ospitare anche attività terapeutiche, che mettano in collaborazione associazioni culturali e start up con Organizzazioni di Volontariato.

Va quindi considerata una visione partecipata, in cui ognuno possa portare qualcosa (sulla base delle differenti esigenze) e ottenere dei benefici, creando un volano che generi opportunità per tutti.
L’idea, che il CSV di Verona ha iniziato a promuovere lo scorso anno attraverso il convengo Beni comuni, sviluppo sociale ed economico, rigenerazione urbana, partendo dalla cittadinanza attiva e dalle risorse che esprime, è di creare nuove sinergie fra volontariato e territorio, utili per sviluppare una visione d’insieme, fatta di partecipazione e innovazione, che si concretizzi in un miglioramento della qualità della vita della sua comunità.

 

Su “Sviluppo della comunità solidale”
La comunità solidale è una comunità in cui le persone sono insieme, sono consapevoli del loro comune destino e sono importanti le une per le altre. Le caratteristiche di una comunità solidale sono molte ma da alcune non si può prescindere. Una comunità solidale è aperta e in grado di accogliere gli altri siano essi stranieri, disabili, anziani…, è coesa e in essa le persone si riconoscono reciprocamente e si prendono cura le une delle altre, è sicura e le persone vivono serenamente e vedono nella presenza dell’altro un punto d’appoggio e non una minaccia, è sana e le persone stanno bene e si fanno carico della salute comune in quanto sono consapevoli che il benessere sociale o il benessere della comunità ha un impatto anche sulla vita dei singoli.

Oltre ad azioni per la coesione, può essere considerata anche un’iniziativa sulla comunicazione sociale con lo scopo di sensibilizzare su specifici temi che inducano alla coesione.