Mafia e resistenza civile: mappatura dei beni confiscati

Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie come pratica di resistenza civile: l’associazione Principi Attivi presenta una mappatura georeferenziata dei beni confiscati alla mafia in Veneto.


 

 
Il lavoro di mappatura georeferenziata dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Veneto realizzato dall’associazione Principi Attivi su finanziamento della Fondazione Angelo Frammartino di Monterotondo, Roma, ha come obiettivo principale quello di porsi come uno strumento di conoscenza del territorio da parte non solo dei cittadini, ma soprattutto degli enti locali e delle associazioni che intendano intraprendere un percorso di riqualificazione e riutilizzo di tali beni.

Per quanto attiene alla regione Veneto, si è notato, infatti, che ad oggi le informazioni relative ai beni confiscati, circa la loro effettiva collocazione e il loro riutilizzo, risultano essere alquanto scarse e di difficile reperibilità.

Tutte le informazioni rinvenibili sui beni provengono, di fatto, dalla medesima fonte, ossia dal portale internet dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, nel quale però vengono riportati soltanto i dati parziali e non esaustivi. Le poche mappe sino ad oggi realizzate e rinvenibili nel web si sono limitate a riportare il numero e i dati dell’Agenzia Nazionale senza però fornire nessun’altra informazione.

Ci si è proposti, dunque, di superare tale limite attraverso la creazione di una mappatura georeferenziata dei beni confiscati in Veneto, che permetta, innanzitutto, di conoscere effettivamente il luogo esatto in cui si trovano i beni e, inoltre, di accedere con un solo click alle informazioni riguardanti la data di confisca definitiva, l’ente destinatario, se il bene è riutilizzato, per quali finalità e a chi eventualmente è stato assegnato.
Si è poi pensato di evidenziare i vari beni confiscati attraverso l’uso di differenti colori, così da permettere all’utente un’immediata percezione, anche solo visiva, della quantità e tipologia di beni di cui si sta trattando e come questi siano riutilizzati.

Si deve rilevare, inoltre, che per alcuni beni non è stato possibile effettuare una geolocalizzazione precisa e puntuale.
Per alcuni, infatti, si è scelto appositamente di non indicare la posizione degli stessi in quanto riutilizzati per finalità sociali quali ad esempio come luogo di accoglienza per donne e figli vittime di violenza o come centro per minori – casa famiglia.
Per altri beni, invece, si sono riscontrate difficoltà nella ricerca ed individuazione del bene in quanto le informazioni a nostra disposizione erano scarse o non corrette .

Infine si deve evidenziare che nella mappa sono indicati soltanto i beni definitivamente confiscati e destinati o gestiti, non anche quelli usciti dalla gestione ovvero non più confiscati o comunque venduti per liquidare i creditori.

 

Per informazioni
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