Programma Autoconvocazione del volontariato

Sabato 9 maggio si terrà a Roma l’Autoconvocazione del volontariato italiano. Non si tratta solo di un evento, ma è l’inizio di un percorso. Sono disponibili 5 rimborsi.


 

 

L’auto convocazione del volontariato italiano è promossa da Forum Nazionale del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato (CSVnet), Conferenza permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato (ConVol), Caritas Italiana e Centro Nazionale Volontariato (CNV).
L’appuntamento è per il 9 maggio, dalle ore 10.00 alle 17.00 presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza, Università di Roma (via Salaria 113).‎

 

Il Centro Servizio per il Volontariato di Verona, egualmente agli altri CSV del Veneto, sta coordinando la partecipazione dei volontari. Gli aderenti alle Organizzazioni di Volontariato di Verona e provincia che desiderassero partecipare a questo primo evento del 9 maggio, sono invitati a mettersi in contatto: sono disponibili 5 rimborsi per il viaggio. Maggiori informazioni a info@csv.verona.it (vi preghiamo gentilmente di non chiamare, otterrete risposta appena riceveremo la mail).
Il contatto è utile anche per permettere di organizzare i lavori: la giornata verrà sviluppata in gruppi di lavoro.

 

Programma

9.45           Registrazione dei partecipanti
10.20         Saluti del Prof. Mario Morcellini, direttore Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale
10.30         Avvio dei lavori a cura di Toni Mira, giornalista
10.35         Perché siamo qui – voci del volontariato
10.55         Presentazione dell’iniziativa – Pietro Barbieri, portavoce Forum Nazionale del Terzo eettore
11.15         Introduzione a cura di Mauro Magatti, sociologo
11.40         Brevi interventi dei partecipanti
13.00         Avvio dei gruppi di lavoro
15.00         Termine dei gruppi di lavoro e rientro in plenaria
15.10         Presentazione rapporti conclusivi dei gruppi di lavoro
15.45         Rilancio dei temi emersi e prospettive della mobilitazione del Volontariato – a cura dei Promotori dell’Autoconvocazione
16.30         Termine dei lavori

Gruppi di Lavoro   

 
1) I valori del volontariato
Dono, gratuità, sussidiarietà e partecipazione: tra previsione costituzionale, riforma del Terzo Settore e istanze di cambiamento.

Alcuni spunti per il confronto:
E’ consapevolezza diffusa la “tipicità” della azione volontaria anche come forma compiuta della idea di cittadinanza solidale presente nella Costituzione? Questa consapevolezza aiuta a costruire forme organizzative e strategie operative capaci di evidenziare i valori del volontariato? Non si rischia una distanza tra dimensione testimoniale personale e collettiva ed effettiva capacità di contaminazione valoriale dei territori? La parola volontariato ha conservato la sua efficacia comunicativa nel tempo che stiamo vivendo? Il volontariato organizzato sta raccogliendo le sfide poste dai processi globali di cambiamento, sul piano sociale, organizzativo e culturale?

2) Volontariato e coesione sociale
Azione volontaria e animazione comunitaria, contrasto alla povertà e lotta alla disuguaglianza, strategie di inclusione, produzione di beni relazionali e promozione di economia sociale.

Alcuni spunti per il confronto:
Come può il volontariato organizzato – conservando la sua specificità – promuovere cambiamenti nei modelli economici e favorire lo sviluppo di una economia solidale? Quali spazi e quali forme di impegno può privilegiare oggi il volontariato per dare voce a chi non ne ha? Come diffondere il senso della democrazia come pratica solidale per l’assunzione delle scelte collettive?
 
3) Volontariato, sussidiarietà, beni comuni
Autonomia delle organizzazioni e delle reti e relazioni con le istituzioni. Le forme regolative della sussidiarietà, fra sperimentazioni e rigidità, per la cura dei beni comuni.

Alcuni spunti per il confronto:
La riforma del titolo V della Costituzione ha rappresentato una vera svolta nell’autoconsapevolezza del volontariato e nei suoi rapporti con le istituzioni? Quali sono le questioni irrisolte nella relazione con gli enti locali e le amministrazioni regionali? Si sono costruiti sistemi di governance sussidiaria territoriale negli ambiti in cui il volontariato è particolarmente significativo? Il modello “consultivo” delle amministrazioni è efficace? Quali prospettive vanno auspicate in questo ambito?
 
4) Volontariato e legalità
Volontariato come espressione del “dovere inderogabile di solidarietà” (art. 2  Costituzione), ruolo culturale e azione di cambiamento, advocacy e anticipazione. Le sfide della legalità e della lotta a tutte le illegalità.

Alcuni spunti per il confronto:
Il tema della legalità è una dimensione ordinaria dell’azione del volontariato?  Quale può essere il contributo concreto che il Volontariato può offrire in questo ambito? Quali le pratiche significative realizzate?

5) Volontariato, comunicazione, cultura
La “costruzione dell’uomo solidale” è un impegno che sfida il volontariato particolarmente in un tempo di prevalenza dell’individualismo egoista.

Alcuni spunti per il confronto:
Come può il volontariato oggi comunicare i propri valori e la propria visione per contribuire ad un cambiamento della mentalità e degli stili di vita? Quali sono le derive comunicative  (come ad esempio la tv del dolore, l’enfasi sull’emergenza,…) che vanno contrastate? Il volontariato riesce a comunicare non solo il proprio fare, ma anche una idea complessiva di cittadinanza solidale? In questi anni come è cambiata la percezione sociale del volontariato?

6) Volontariato e globalizzazione della solidarietà
Diritti fondamentali, partecipazione e solidarietà declinati a dimensione nazionale e internazionale.

Alcuni spunti per il confronto:
Quali responsabilità per il volontariato italiano nella situazione attuale? In che misura le pratiche territoriali di solidarietà intercettano fenomeni globali come quello delle migrazioni, non solo per gli effetti, ma anche  per la costruzione di strategie di soluzione? Quali connessioni/contaminazioni sono possibili tra le diverse forme di volontariato e di pratiche solidali impegnate sui problemi nazionali e internazionali?

7) Volontariato: reti, forme di sostegno e Csv
La dimensione della rete fa parte dell’agire operativo e politico del volontariato: reti e partenariati; reti locali e reti nazionali; reti tematiche e reti orizzontali; reti di sole odv e reti miste. I CSV sono, essi stessi, espressione di reti locali: la risposta del volontariato italiano per l’autogestione della propria promozione.

Alcuni spunti per il confronto:
Reti: come, per quali obiettivi, per fare cosa, organizzate come, sostenute da chi? Quali lezioni si possono apprendere dall’esperienza sin qui maturata? Quali rischi e opportunità nella riforma dei Csv? C’è un “oltre” ancora da chiedere ai CSV?  Cosa serve per un efficace sostegno ed una lungimirante promozione del volontariato organizzato nei prossimi anni?

8) Volontariato e generazioni
Promuovere il volontariato fra i giovani:  scuola, generazioni, pratiche e nuovi linguaggi, comunicazione. Sfide di cambiamento per le organizzazioni.

Alcuni spunti per il confronto:
OdV e capacità di dare responsabilità gestionali ai giovani. Sono sufficienti i canali esistenti di dialogo esperienziale tra le generazioni? Esistono dei nodi, di linguaggio, di modelli culturali e organizzativi, che impediscono o rendono difficoltoso questo dialogo? Il termine volontariato è capace di suscitare, senza ambiguità, i valori di una cittadinanza ispirata ai valori della Costituzione?

Visita il sito www.autoconvocazionevolontariato.it per saperne di più

Comunicato stampa dei promotori

«Siamo qui per presentare un evento straordinario nella storia del volontariato italiano che sta attraversando, come il Paese, una fase storica complicata.» Così ha esordito Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, presentando  in conferenza stampa, lo scorso 22 aprile, l’iniziativa di auto convocazione. A partire dall’evento del 9 maggio a Roma proseguirà in un percorso articolato, e in costruzione, almeno fino al 5 dicembre 2015, Giornata internazionale del Volontariato.
La crisi economica, sociale, culturale e politica che investe il Paese richiama alla necessità ed al protagonismo del vasto mondo della solidarietà che raccoglie 4,5 milioni volontari ed esprime centinaia di migliaia di organizzazioni. «L’auto convocazione – ha proseguito Barbieri – vuole rappresentare un momento di impatto, un’espressione forte di quello che il volontariato vuole essere in questa fase storica. Per questo non è pensato come una sola giornata, ma come un percorso partecipato che consentirà al volontariato di essere protagonista, di esprimersi e di proporre la propria agenda. Crediamo di essere ora nel momento giusto per la realizzazione di questo percorso.»
«La proposta di legge uscita dalla Camera non tiene in alcun conto valori, richieste e proposte del volontariato organizzato»  ha evidenziato Emma Cavallaro presidente della ConVol aggiungendo «Siamo stati uditi ma non siamo stati ascoltati. La Convenzione delle Nazioni Unite sulla discriminazione delle persone con disabilità si intitola Niente su di noi senza di noi, un forte messaggio che ben rappresenta i sentimenti del volontariato organizzato. Ci sembra che il welfare si stia trasformando in un investimento su qualcuno che potrà contribuire al sistema produttivo e quindi non sia più tutela dei diritti delle persone più fragili.»
«Vogliamo dare voce al volontariato, una realtà diffusa in tutto il Paese in modo eterogeneo ma capace di esprimere valori condivisi come il dono, la gratuità, la partecipazione e la responsabilità che sono il presupposto su cui costruire l’Italia che verrà. – ha dichiarato Stefano Tabò, presidente di CSVnet. Nella Riforma del Terzo Settore abbiamo visto evaporare il principio di sussidiarietà nella gestione dei Centri di Servizio; chiediamo che venga riconosciuta l’identità e l’autonomia del Volontariato, non solo la sua capacità di rispondere operativamente ai bisogni sociali.»
«Il 9 maggio – ha affermato Enzo Costa, Coordinatore della consulta del volontariato presso il Forum – il volontariato italiano alzerà la voce per dire le sue ragioni, che poi si traducono in “valori”, dal momento che sinora la politica italiana non lo ha fatto. Noi crediamo che il volontariato, che coinvolge milioni di cittadini, sia una pratica storica diffusa in tutto il Paese, e in quanto tale, un grandissimo patrimonio da sostenere e valorizzare. Il 9 maggio lanceremo un segnale, avremo una rappresentanza con molte facce e molte voci per dare espressione a questo Paese.»