Esito Convegno “Terzo settore e riforma. Il volontariato tra semplificazione, rappresentanza e trasparenza. Verso un nuovo ruolo dei Csv”

Semplificazione, rappresentanza e trasparenza sono le tre parole d’ordine del disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, la cui approvazione da parte del Consiglio dei Ministri è attesa per la prossima settimana. È quanto emerso oggi nel corso del convegno “Terzo settore e riforma”, organizzato dal Centro Servizio per il Volontariato di Verona (CSV) nel Silos di Ponente dell’Università degli Studi di Verona.


 
«Le organizzazioni di volontariato hanno avuto modo oggi di confrontarsi su questa riforma tanto attesa», ha spiegato Chiara Tommasini, presidente del CSV di Verona. «Molti i temi affrontati, tra cui  la semplificazione degli adempimenti burocratici, la riforma del codice civile, la stabilizzazione del cinque per mille, l’istituzione di un’Authority del Terzo settore, la riforma del Servizio Civile, la promozione e la riorganizzazione dei Centri di Servizio etc.».
Al convegno hanno partecipato alcuni esponenti di istituzioni nazionali rappresentative del “sistema” del volontariato, coinvolti nella stesura della riforma. Fra loro, il deputato Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato (CNV) e presidente dell’Istituto italiano Donazione (IID), che ha proposto una riflessione sulla riforma, in particolare delle associazioni di volontariato, approfondendo i nuovi strumenti di controllo, ma anche i meccanismi per la trasparenza nella raccolta e nella gestione attraverso i quali le associazioni possono costruire un vero rapporto di fiducia con i donatori.
Con lui Stefano Tabò, presidente del Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet) realtà che riunisce, oltre al CSV di Verona, una rete di 76 Centri di Servizio per il Volontariato su tutto il territorio nazionale, che hanno partecipato alla consultazione online rispondendo all’invito e apportando suggerimenti alla riforma, nell’ottica di promuovere e valorizzare il “sistema” dei CSV, vera e propria infrastruttura sociale del Paese, radicata e articolata territorialmente, che ha saputo far fronte al cambiamento e alle prospettive dovute al calo delle risorse.
Un interessante contributo è stato dato da Maria Cristina Antonucci, ricercatrice in scienze sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Unità Operativa di Roma, e docente in associazionismo e rappresentanza del Terzo settore, Università Roma Tre, da anni impegnata nello studio di teoria e pratica delle lobby in Italia e nel mondo, che ha indagato le vicende del Terzo settore, con le sue difficoltà di dialogo verso le istituzioni politiche.
A lla luce del continuo calo di fondi e della conseguente necessità di trovare altre forme di finanziamento per il non profit, è intervenuto Raffaele Picilli, consulente in fundraising in Italia e all’estero. Picilli, chiarendo le potenzialità di questa attività, ha dato utili indicazioni alle organizzazioni di volontariato, ma anche ai CSV per una nuova frontiera utile al loro sostentamento.

Il convegno, a cui ha partecipato anche l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Verona Anna Leso, è stato moderato da Gianluca Testa, giornalista, direttore di Volontariatoggi.info, collaboratore del Corriere Sociale, nuova sezione del Corriere della Sera.

Dichiarazioni

Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato (CNV): «Bisogna accettare senza timori la sfida del cambiamento che il governo ha lanciato al Terzo settore e affrontare alcuni nodi che emergono dal dibattito guardando al futuro: per quanto riguarda il tema dell’impresa sociale, ad esempio, è opportuno superare il pregiudizio sulla forma imprenditoriale nel mondo del Terzo settore. È importante, inoltre, porre l’attenzione sulla prospettiva dentro cui si colloca il servizio civile, che non deve essere solo orientato a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ma andare a costituire un’esperienza formativa rivolta alla cittadinanza attiva e all’educazione alla pace e alla politica. La riforma, infine, non può essere a costo zero: il Terzo settore è costituito da soggetti privati, che hanno però una forte dimensione pubblica ed è giusto, dunque, che parte del bilancio dello Stato venga investito in questo ambito».

Stefano Tabò, presidente del Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet): «Abbiamo bisogno che venga superata l’impostazione sperimentale – dubitativa che, inevitabilmente, ha caratterizzato il normatore degli anni ’90 nel ragionare e disporre attorno ai CSV. È un appello che abbiamo rivolto al legislatore. Indirettamente lo estendiamo a tutti i nostri interlocutori e partner. Prima di tutto, però, lo dobbiamo coerentemente rivolgere a noi stessi.
Per questo ci auguriamo che le intenzioni formulate nelle Linee guida si concretizzino in una coerente riforma del terzo settore che affermi e promuova i CSV come “sistema nazionale”, gestito dalle organizzazioni di Volontariato come una vera infrastruttura nazionale radicata e articolata territorialmente, finalizzata a promuovere nel tempo i valori e la presenza del volontariato italiano».

Maria Cristina Antonucci
, ricercatrice in scienze sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), da anni impegnata nello studio di teoria e pratica delle lobby in Italia e nel mondo, anche nel Terzo Settore: «Per la prima volta la politica ha interpellato le organizzazioni di volontariato per conoscere le istanze da promuovere nella riforma: è opportuno cogliere questa occasione per avviare un dialogo più strutturato tra le associazioni e le istituzioni, trasformando i Centri Servizi per il Volontariato in casse di risonanza per le esigenze delle varie realtà presenti sul territorio».

Raffaele Picilli, consulente in fundraising in Italia e all’estero: «Una donazione inizia con un “per favore” e si conclude con un “grazie”: l’arrivo dei fondi in associazione è l’ultimo atto del fundraising, ma prima c’è molto altro, a cominciare da una buona comunicazione. I Csv dovranno diventare in futuro dei “consorzi di servizi” di volontariato per fornire consulenza e assistenza alle associazioni, ma anche agli altri organismi del Terzo settore».

 

Ufficio Stampa CSV
Centro Servizio per il Volontariato di Verona
Manuela Trevisani
349 7342691