Convegno, cemento e criminalità

Venerdì 13 giugno alle 20.30 al Teatro Stimmate in piazza Cittadella a Verona, si tiene il convegno Cemento e criminalità. La politica urbanistica come pratica criminogena. La serata rappresenta la conclusione del ciclo di incontri Verso il 21 marzo. La memoria che fa primavera. Dalla legalità alla responsabilità, dalla conoscenza alla partecipazione promosso da oltre trenta realtà.


 

 

 

 

Il convegno vedrà la partecipazione di urbaniste delle Università di Venezia e del Politecnico di Milano, oltre ad urbanisti ed esperti veronesi, e sarà l’occasione per mettere a confronto studi e analisi sull’impatto dell’azione criminalità organizzata sulle politiche territoriali.

Per quanto riguarda la nostra regione, saranno presi in esame i territori di Verona e del Veneto orientale (oggetto di studi da parte dell’Osservatorio per l’ambiente e la legalità di Venezia), mentre Elena Granata porterà il risultato di analisi riguardanti il contesto lombardo.

Le collusioni tra politica e mondo degli affari trovano fondamentale punto di incontro nell’urbanistica. La criminalità organizzata, o comunque di organizzazioni di “colletti bianchi”, non compie solo “abusi edilizi”, ma cerca di condizionare le scelte di pianificazione stravolgendo un ordinato sviluppo urbanistico, che viene così scavalcato da interessi privati che sono di ostacolo a una gestione del territorio che abbia come obiettivo il perseguimento dell’interesse collettivo. Il contesto del nord Italia presenta alcune caratteristiche, come la regolazione urbanistica, che sembrano favorire le infiltrazioni degli interessi criminali nella gestione del territorio.

Il condizionamento esercitato dalle mafie sulle scelte di pianificazione è spesso la causa dello stravolgimento di un ordinato sviluppo urbanistico, che viene così scavalcato da interessi di tipo criminale che sono di ostacolo a una gestione del territorio che abbia come obiettivo il perseguimento dell’interesse collettivo. Alcuni fenomeni che, seppure non imputabili esclusivamente all’agire mafioso, sono influenzati negativamente da eventuali infiltrazioni, sono tipicamente quelli legati alla sovrapproduzione edilizia (fenomeno che può essere ricondotto alla necessità di investire e riciclare i proventi di altri traffici illegali nell’attività edilizia da parte delle cosche), ma anche alla cosiddetta “ecomafia”, settore che comprende i reati ambientali, perpetrati in particolare negli ambiti del movimento terra e del ciclo di gestione dei rifiuti, notoriamente caratterizzati da una forte presenza mafiosa.

La serata rappresenta la conclusione del ciclo di incontri Verso il 21 marzo. La memoria che fa primavera. Dalla legalità alla responsabilità, dalla conoscenza alla partecipazione ed è promossa dalle associazioni Libera, Legambiente, Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia, Avviso Pubblico, Monastero del Bene Comune, Comunità Stimmatini-Sezano, Cestim, Nella Mia Città Nessuno è Straniero, ACLI, ARCI, La Casa dei Migranti, Emmaus, CGIL, CISL, UIL, UIL Edilizia, Emergency, Fibacisl, Italia Nostra, Aquiloni ONLUS, Movimento Nonviolento, Tavola della Pace, Le Fate ONLUS, Le Rondini, Banca Etica, La Genovesa, Amici della Bicicletta, Adiconsum, Movimento Consumatori, Voltapagina, Lieviti, UDU, Museo Africano, Combonifem, Collegio Universitario Femminile Don Nicola Mazza, Nigrizia, Coordinamento Enti Locali Pace e Diritti Umani, Comitato Veronese per le Iniziative di Pace.

 

Programma

Introduce Mario Longo, Università di Verona

Politiche urbanistiche e pratiche d’illegalità
Laura Fregolent, urbanista, Iuav di Venezia

Il caso lombardo
Elena Granata, urbanista, Politecnico di Milano

Il caso veronese
Giorgio Massignan, presidente di Italia Nostra Verona

Politica urbanistica e rendita fondiaria
Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona

Il sistema corruttivo

Luca Tirapelle, avvocato presidente del CEAG – Legambiente Veneto

Coordina Gianni Belloni, Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia

Per informazioni
Tel. 392 2990669
scala43@gmail.com