Cosa è un ETS

Cosa significa ETS

L’acronimo ETS sta per ente del Terzo settore. 

 

Cosa significa Terzo settore, perché il Terzo settore si chiama così

La formula  “Terzo settore” nata nell’ambito della economia sociale e della sociologia, stava a indicare storicamente un settore terzo rispetto a Stato (primo) e Mercato (secondo) nella risposta alle necessità ecomiche, politiche e sociali dei cittadini. Il termine “terzo” è da interpretarsi non in ordine di importanza, ma come alternativa diversa e spesso più efficace dei primi due settori, in quanto può unire le caratteristiche più efficaci di entrambi.

 

Quando è nato il Terzo settore

Con la Riforma del Terzo settore avviata dalla L. delega al governo L. 106/2016 e in modo particolare con il Codice del Terzo Settore D.lgs 117/2017, viene data per la prima volta nella storia del diritto italiano una definizione giuridica del “Terzo settore”. 

 

Cosa si intende con Terzo settore

Così oggi per “Terzo settore” si intende l’ambito giuridico al cui interno sono compresi e definiti gli enti del Terzo settore (ETS) che lo popolano. È un caso eccezionale di definizione in positivo di queste forme organizzative in cui i cittadini si riuniscono, in quanto per lo più in altri ordinamenti questo settore viene definito in negativo rispetto ad altri, si pensi al più conosciuto “no profit”.

 

Cosa è il Terzo settore, l’importanza di una legge per definirlo

Il fatto che la Riforma del Terzo Settore abbia prodotto un Codice del Terzo Settore, proprio come esiste un Codice del diritto delle società, è un riconoscimento di enorme importanza per questo ambito, da sempre a torto considerato “la stampella” dello Stato. Viene riconosciuta infatti la funzione sociale dell’associazionismo, dell’attività di volontariato e della cultura e pratica del dono quali espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, del Terzo settore.

 

Cosa sono gli enti di Terzo settore

Per stessa definizione del Codice del Terzo Settore, gli enti del Terzo settore (ETS) sono quegli enti senza scopo di lucro che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolgendo attività di interesse generale e sono iscritti nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). 

Per approfondire cosa è come funziona il RUNTS consulta la pagina dedicata.

 

Cosa sono gli enti di Terzo settore

Gli enti del Terzo settore (ETS) sono suddivisi in differenti tipologie:

  • organizzazioni di volontariato (ODV);
  • associazioni di promozione sociale (APS);
  • enti filantropici;
  • imprese sociali, incluse le cooperative sociali; 
  • reti associative;
  • società di mutuo soccorso (SOMS);
  • associazioni, fondazioni e altri enti di carattere privato del Terzo settore diversi dalle società.

Va da sé che anche un CSV è un ente del Terzo settore.

Possono essere ETS pure gli enti religiosi civilmente riconosciuti, limitatamente allo svolgimento delle attività di interesse generale, purchè il regolamento di tale ramo di attività rispetti il Codice del Terzo Settore.

Tutti questi enti devono naturalmente, a prescindere dalla denominazione o della categorie in cui si riconoscono, avere le caratteristiche degli enti del Terzo settore ed essere iscritti nel RUNTS.

 

Perché si chiamano enti del Terzo settore

Si chiamano enti del Terzo settore perché superando la tradizionale frammentarietà delle regole che li disciplinava prima del 2017, hanno una disciplina unitaria, e pur nel rispetto delle differenze tra le varie categorie, una identità e una disciplina comune, quella di ETS, fondata sul perseguimento senza scopi di lucro di finalità, civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

 

Perché è importante il Terzo settore, il ruolo politico

Il Terzo settore è importante perché non è solo “la terza risposta” alle necessità dei cittadini, ma anche un “terzo luogo” di realizzazione del cittadino. Gli ETS sono composti dai cittadini stessi che vogliono partecipare attivamente all’interesse generale, non solo attraverso il proprio ruolo nell’organizzazione dello Stato (contribuente, voto, ecc.) o nell’organizzazione del Mercato (lavoro, iniziativa imprenditoriale, ecc.), ma anche esercitando il diritto costituzionale di associarsi con altri cittadini e creare organizzazioni in cui sviluppare la propria personalità, adempiere ai doveri costituzionali di solidarietà politica, economica e sociale, rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini, contribuire al benessere collettivo.