Croce Bianca e Fondazione Modena, istituto Sanmicheli ora scuola cardioprotetta

Da pochi giorni ha visto i corridoi e le aule tornare a popolarsi, pur a rotazione, della maggior parte dei suoi alunni. E ora è scuola cardioprotetta. L’Istituto professionale statale Michele Sanmicheli di piazza Bernardi, a Veronetta, ha ricevuto in dono un defibrillatore semiautomatico dalla Fondazione Modena e dai volontari dell’associazione di pronto intervento Croce Bianca Pav Onlus che da tempo collaborano per ampliare le zone cardioprotette in tutto il veronese e non solo.

Il Dae che in questi giorni sarà installato nell’atrio della sede centrale delle Sanmicheli, frequentato da oltre 800 persone tra studenti, insegnanti e personale non docente, è uno dei cinque dispositivi salvavita acquistati dalla Fondazione Modena, nata in memoria di Lorenzo Modena, il 18enne stroncato da un arresto cardiaco mentre faceva sport. Un defibrillatore è volato lo scorso inverno a Obti, in Grecia, con l’associazione veronese One Bridge to Idomeni e un altro è rimasto in dotazione ai mezzi della Croce Bianca. Altri due troveranno consona, e utile, collocazione nelle prossime settimane. Questi dispositivi vanno ad aggiungersi a quelli già in forze al territorio: l’anno scorso, ad esempio, sempre attraverso Croce Bianca, Fondazione e altri sostenitori, sono stati allestiti e affissi dei DAE a Bosco Chiesanuova, all’istituto superiore Cangrande di corso Porta Nuova, in Borgo Venezia e a San Zeno, a disposizione della collettività nel quartiere che ospita la sede storica dell’associazione di pronto intervento. Inoltre, Croce Bianca attraverso i suoi formatori volontari, ha tenuto corsi di abilitazione all’uso del DAE al personale scolastico, comunale, volontari e ai cittadini.

Il Dae alla dirigente delle Sanmicheli Sara Agostini è stato consegnato proprio in occasione del corso di formazione BLSD, Basic Life Support Defibrillation, sulle prime manovre salvavita nonché abilitante all’utilizzo dei defibrillatori che i formatori di Croce Bianca hanno svolto a 25 insegnanti dell’istituto. Trattando il tema della sicurezza, è stato anche in assoluto il primo corso dall’inizio dell’emergenza Coronavirus che i docenti hanno potuto seguire in presenza, così come previsto dalla normativa, distanziati e seduti sugli ormai famosi banchi a rotelle.
«Siamo tornati in classe ed è una soddisfazione enorme. I ragazzi sono felici e noi con loro. Questa sede delle Sanmicheli conta 550 alunni del corso diurno più due classi pomeridiane del biennio di specializzazione post maturità e le classi del serale: arriviamo tranquillamente a superare le 800 persone che, a regime normale, gravitano attorno a questi spazi e poter avere un defibrillatore è per noi importante e rassicurante», spiega Agostini.
«Questo dispositivo, così come gli altri, è ora a disposizione della collettività, nella speranza che non ce ne sia mai bisogno ma con la consapevolezza che, in caso di urgenza, possono contribuire a salvare la vita», spiega Michele Bonetti, referente del progetto DAE di Croce Bianca, associazione che conta oltre 300 volontari soccorritori attivi.

 

La onlus quest’anno è scesa in prima linea nell’emergenza Covid, implementando le sue attività. Così come le altre realtà che fanno capo alla Rete Universo, ha messo a disposizione del 118 un mezzo in più per le emergenze. Le prime stime sulle attività 2020 segnano un più 30 per cento circa di servizi, tra trasporti e urgenze, rispetto all’anno precedente. E questo a fronte di un netto calo dei servizi ordinari di servizio sanitario svolti solitamente da Croce Bianca in occasione di eventi sportivi, fiere e manifestazioni di piazza. Croce Bianca in queste settimane è attiva come presidio sanitario anche nei punti attivati dall’Ulss 9 Scaligera per la campagna vaccinale.
«Un altro aspetto rilevante della pandemia è l’impatto psicologico sui nostri soccorritori: abbiamo quindi attivato un servizio di supporto, davvero molto utilizzato soprattutto negli ultimi mesi, in collaborazione con una psicologa», sottolinea il presidente di Croce Bianca Pier Luigi Verga.

 

 Croce Bianca in numeri

 I dati del bilancio sociale dello scorso anno fotografano un impegno quotidiano e costante. Nel dettaglio, Croce Bianca – al cui interno lavorano anche 11 dipendenti – ha effettuato complessivamente 7mila trasporti sanitari in convenzione con l’Ulss9 scaligera e l’Azienda ospedaliero universitaria di Verona, per le quali copre, tra le altre cose, il servizio di Trasporto Neonatale e il Trasporto equipe ed organi. In questi campi, le ore di volontariato sono state circa 25mila solo lo scorso anno.
Inoltre, 5.400 ore di presidio sanitario in 265 manifestazioni; dalle fiere più importanti agli eventi sportivi delle squadre scaligere. E ancora, 42mila ore i volontari le hanno trascorse a formare nuovi volontari, con nuovi corsi ogni sei mesi, e ad aggiornare e perfezionare le competenze dei soccorritori già in servizio attivo. A queste, si aggiungono 18mila ore di formazione esterna: vale a dire i corsi di pronto intervento che Croce Bianca svolge anche per aziende private e pubbliche, formando, nel 2019, 2623 persone di cui 939 all’uso del defibrillatore. Un altro importante fronte delle attività dell’associazione è la divulgazione alla cittadinanza degli elementi di primo soccorso. A partire dai più piccoli: i formatori di Croce Bianca, infatti, svolgono corsi ad hoc per i bimbi delle elementari e anche della scuola dell’infanzia. Attualmente, l’autoparco dell’associazione è composto da 9 ambulanze e da un’automedica e da un fuoristrada Land Rover in supporto alla Protezione Civile inserita dal SUEM 118 nel “Protocollo neve”. Tutti gli autoveicoli di Croce Bianca sono accreditati come mezzi per l’emergenza alla Regione Veneto.

 

Croce Bianca

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