Contrasto al fenomeno dei neet

Il volontariato per la crescita personale e per il welfare generativo, Verona ci conta con il progetto “Net for neet”

Li chiamano neet (not in education, employment or training), sono i giovani che non studiano né lavorano, un fenomeno particolarmente grave in Italia dove interessa tra 2 e 3 milioni di persone a seconda di quale fascia di età si prenda in considerazione (quella più estensiva è 15-35 anni). La Commissione Europea ha stimato il costo del loro mancato apporto all’economia come pari a 22.272 euro a persona e ha creato Garanzia Giovani (per i disoccupati fino a 25 anni) con politiche attive di orientamento, istruzione e formazione, inserimento al lavoro. Opportunità importanti, ma che nel programma nazionale non tutti riescono a cogliere, perché spesso troppo selettive. Ad esempio per chi possiede la sola licenza media inferiore, ovvero il 24% dei neet italiani (Isfol, 2016): quei giovani che risultano ancora più fragili e difficili da “agganciare” per bassa scolarità e occupabilità, non essendo pronti a entrare in azienda in quanto privi di formazione specifica e di soft skills. In differenti territori si stanno quindi valutando proposte alternative rispetto allo specifico contesto, anche tramite la stessa Garanzia Giovani.

A Verona il tasso di copertura di Garanzia Giovani sul totale dei neet è pari al 49,7%, il più basso del Veneto assieme a Vicenza. Qui risulta più significativa, rispetto alla media nazionale e delle province venete, la classe di neet legata alla dispersione scolastica e alla bassa scolarità. Nel territorio scaligero i neet raggiungono il 14,8%, mentre nel 2002 erano early school leavers (persone che avevano abbandonato gli studi) il 10% dei giovani della fascia di età tra 18 e 24 anni.

È in questo contesto che una rete di organizzazioni del sociale ha creato il progetto Net for neet (una rete per i neet) con l’obiettivo di offrire ai giovani una possibilità di emancipazione, ma in un percorso in cui volontariato e cittadinanza attiva diventano tasselli fondamentali. In tre anni Net for neet coinvolgerà 80 giovani dai 16 ai 25 anni, con percorsi personalizzati che comprendono laboratori ed esperienze sul campo, corsi di orientamento al lavoro, incontri con testimonial aziendali, formazione specifica tramite Garanzia Giovani, tirocini retribuiti.

Una particolarità del progetto è che la campagna di comunicazione di Net for neet si rivolge prima di tutto alle famiglie, spesso sole o sconfortate, incapaci di chiedere aiuto e di immaginarsi scenari positivi per i loro figli. Con il linguaggio diretto e incisivo del dialetto, è infatti una mamma a dire (sorridendo) al figlio “Te taio i viveri!”, intimandogli di darsi una mossa e aderire a questa nuova possibilità: un falso imperativo, una finta minaccia che solo nella sua espressione dialettale poteva trasformarsi in un’esortazione a riprendere le redini del proprio futuro, in un monito per dire che le alternative ci sono, basta saperle cogliere.

Uno dei punti centrali di Net for neet è la promozione dell’autonomia abitativa attraverso la co-abitazione con altri giovani, con affitti agevolati oppure in cambio di prestazioni gratuite in organizzazioni di volontariato, in un sistema in cui la solidarietà diventa circolare nella logica del “welfare generativo”. Un’esperienza che va ben oltre la “merce di scambio” perché, se da una parte il tirocinio formativo in associazione arricchisce il curriculum e fa acquisire competenze trasversali, dall’altra permette di attivare processi di crescita e responsabilizzazione. Per questo l‘avvio al volontariato è stato aperto anche a coloro che non richiedono il co-housing. Inoltre verrà successivamente promossa la possibilità di accedere al servizio civile e al servizio volontario europeo.

La rete – che è coordinata dalla cooperativa Energie Sociali, con il sostegno di Fondazione Cariverona, assessorato ai Servizi sociali e Lavoro del comune, VeronaScaligera Formazione, Progetto Job Club, e l’appoggio di Lavoro e Società e Ater Verona – vede il Centro di servizio per il volontariato di Verona attivo come tramite nel proporre le organizzazioni di volontariato dove svolgere i tirocini. Il CSV condurrà inoltre i giovani in un percorso utile alla presa di coscienza delle proprie “competenze chiave” secondo gli ambiti individuati dall’Unione Europea per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Azioni, queste, in coerenza con il nuovo ruolo che la riforma del Terzo settore attribuisce ai CSV.