Dono: interagire, donare, vivere

csv fv16 talkLo sapevi che…? Da scoprire in piazza Bra alle 11.00 con il talk Dono: interagire, donare, vivere durante la XVI Festa del Volontariato domenica 25 settembre.

 

 

 

csvfestavolontariato2014Divertirsi usando il proprio tempo libero, donare beni e denaro, scoprire che fine fa ciò che si è donato. Il volontariato smart: come prendersi cura del bene comune, con entusiasmo e con le proprie risorse, per scoprire che conviene.

– AVIS Associazione Volontariato Italiana Sangue
– CAV Centro Aiuto Vita – Legnago
– CSV Centro Servizio per il Volontariato
– FISSA Soccorso Sci Alpino
– Vi racconto la mia donazione: ospiti
Prestare soccorso a qualcuno che non si conosceva prima e che non si vedrà forse mai più, probabilmente un utile distacco per un intervento di emergenza da farsi sulle piste da sci. Forse così veloce da non consentire ai soccorritori di rendersi davvero conto di quanto sia stata fondamentale la loro azione e del servizio reso. Del resto, a fare il soccorso sulle piste, le giovani volontarie di FISSA Soccorso Sci Alpino, che interverranno al talk, ci sono arrivate per il piacere di esercitare lo sport che amano, la montagna, per condividere la compagnia con altre persone con cui sentono un’affinità, per dare una mano. Solo a seguire hanno scoperto la passione per il soccorso e il piacere di conoscere grazie a una formazione professionalizzante. Ci racconteranno la loro esperienza: dedicare il proprio tempo a un’attività che da ludica diventa assistenziale e professionalizzante.

Famiglie in difficolta che necessitano di molto, anche perché in attesa di un figlio per il quale c’è da provvedere pur nell’indigenza: di cosa c’è bisogno materialmente, di quali aiuti? Ce lo racconta CAV Centro Aiuto Vita – Legnago, che ci spiegherà come si organizza per dare una mano con i suoi volontari. Scopriremo che in molti sono tornati a donare dopo aver conosciuto come sono stati destinati gli aiuti già dati in forma di beni, anche di seconda mano, con una riflessione su quanto sarebbero costati e di conseguenza quale valore hanno generato. Ci racconteranno dove finisce ogni euro donato e perché, senza una raccolta fondi, non sarebbe possibile sostenere, con la sola attività dei volontari, tutti i bisogni concreti delle famiglie in difficoltà, per aiutarle poi a rendersi indipendenti e autosostenersi.

Un ospite, Paolo Simeoni, ci racconterà cosa l’ha portato a istituire una borsa di studio per giovani stranieri, mentre il lo staff CSV puntualizzerà i vantaggi che si possono avere nelle donazioni di beni e denaro, il valore di donare a realtà certificate e le raccolte possibili come il Banco Aziende Solidali o come trovare un’associazione cui destinare il tempo libero.

Il dono è un modo per “prendersi cura” della collettività, del bene di tutti, anche di chi non si conosce, di migliorare insieme. Per tutte queste occasioni di dono, spesso chi lo fa non conosce chi lo riceve, che fine farà. Durante il talk scopriremo cosa c’è dietro a una donazione, anche quando si dona la possibilità di vivere.

«Per vostra figlia non c’è più nulla da fare, è leucemia mieloide acuta.»  Sono le parole che i genitori di Valeria Favorito, allora undicenne, si sono sentiti dire nel 1999, tre soli donatori possibili nel mondo, ma alla fine il trapianto di midollo osseo le salva la vita. Valeria per tre anni intrattiene una corrispondenza con il suo donatore, entrambi nell’anonimato imposto dalla legge, poi la ragazza sente il bisogno di conoscerlo per ringraziarlo personalmente. Ha capito che si tratta di un personaggio dello spettacolo, Fabrizio Frizzi, lo vuole conoscere perché «è il mio donatore, la persona che mi ha dato la vita» e alla fine, con sua soddisfazione, ci riesce. Questa sua esperienza le ha dato la forza di scrivere Ad un passo dal cielo, libro in cui racconta la sua storia. Lo ha scritto per sensibilizzare al dono, per dare forza a chi sta conducendo la medesima battaglia, per raccogliere fondi da donare al reparto di ematologia del Policlinico di Borgo Roma di Verona per la ricerca. Valeria ha combattuto nuovamente, una seconda di leucemia, diversa dalla prima, linfoblastica acuta, inaspettata, senza alcun sintomo apparente, che l’ha portata alla chemioterapia, a un secondo intervento riuscito (questa volta 250 potenziali donatori), a continue trasfusioni, e ripetuti controlli che non cesseranno per tutta la vita, ma non si ferma. Non le si può chiedere «come è cambiata la tua vita dopo gli interventi?» perché senza i trapianti non ci sarebbe vita. Sentirla parlare è un’esperienza d’impatto. Quanta forza in una ragazza così esile, che non perde nessuna pubblica occasione per poter continuare la sua opera di sensibilizzazione, un racconto potente, cui non si può restare indifferenti, che ripete per aiutare altre persone a trovare «angeli sulla terra», come chiama i donatori. L’ascolteremo in piazza Bra.

 


 

Qualche numero sulle donazioni di sangue
A livello nazionale sono un milione e 700 mila i donatori di sangue (un donatore su tre è donna)
Donano quasi tre milioni e 100 mila unità tra sangue e plasma. Tutto questo consente di curare silenziosamente oltre 1700 pazienti al giorno.

Purtroppo solo il 3 per cento di chi può donare, dona il suo sangue. Serve più cultura della donazione e più sensibilizzazione di ciò che rappresenta il sistema sangue nel suo insieme. Nel Veneto i donatori complessivi sono oltre 160 mila e le loro donazioni superano le 280 mila unità. 35.000 circa sono invece i donatori veronesi per 67.000 unità. Solo gli ospedali di Verona necessitano mediamente oltre 200 unità al giorno. Sembrano grandi numeri, ma in fin dei conti altro non sono che la quotidianità di tutto ciò che ruota attorno al pianeta delle associazioni dei donatori di sangue, e per ciò che riguarda Verona l’autosufficienza comincia a traballare.
Bisogna quindi sfatare i tabù che ruotano attorno alle finte paure dell’ago, del tempo perso per la donazione (una donazione dura circa 5/6 minuti e programmandola, salvo complicazioni, la durata complessiva è decisamente irrisoria) e timori di contrarre chissà quale infezione e parlare veramente di donatori e donazioni in termini concreti.

In Italia il volontario che dona sangue non riceve alcun compenso. La gratuità del gesto è uno dei capisaldi del sistema trasfusionale e va decisamente salvaguardata. Non ha solo un valore etico ma intrinsecamente rappresenta anche una garanzia per la salute di chi dona e di chi riceve. I continui controlli sia sul donatore volontario che su tutto il percorso di lavorazione del sangue hanno contribuito ad elevare il livello di sicurezza al punto da affermare che da più di un decennio non si registrano casi di infezione da HIV o forme di epatite ( B e C) associati alle trasfusioni.

In questi ultimi periodi si è sentito spesso il termine emergenza sangue. Un’emergenza facilmente risolvibile, basta solo aumentare il bacino dei donatori. Come? E’ sufficiente essere maggiorenni, pesare più di 50 kg e godere di buona salute. Una visita medica più approfondita con le relative analisi d’obbligo accerterà la definitiva idoneità. E dopo si può donare. Semplice.

In sintesi, donazioni di sangue decisamente sicure in Italia. Servono però più donatori per porre fine al termine emergenza.

 

Fonte: AVIS Associazione Volontari Italiana Sangue

 

 

csvdaipiccola
csvmeritafiduciar

banco400 284

csvveronavolontariatosito