Accoglienza rifugiati: nuovo modello SPRAR

Il nuovo “sistema SPRAR” rende stabile, e non più occasionale, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati degli enti locali.


 

 

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è stato emanato con Decreto 10 agosto 2016 dal Ministro dell’Interno, con il quale vengono fornite nuove linee guida e istruzioni per la gestione dei progetti realizzati dai Comuni.

Lo scopo del Decreto è quello di favorire la nascita di nuovi progetti SPRAR di Comuni che intendano cimentarsi con l’esperienza dell’accoglienza integrata sul proprio territorio, ma anche rendere più stabili progetti già attivi, semplificando le modalità di accesso ai finanziamenti, presso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi all’asilo, previsti per questi progetti.

I progetti, dunque, potranno ora essere triennali, garantire più continuità, verranno valutati da apposita commissione, secondo i criteri del Decreto 2016, e potranno essere rinnovati.

Nella seconda parte del Decreto, inoltre, vengono inserite e approvate le linee guida per il funzionamento dello SPRAR: quali sono gli obiettivi, i servizi minimi garantiti, i requisiti del personale, i tempi e i modi dell’accoglienza; un segnale forte che sottolinea l’intenzione sì di estendere il “modello SPRAR”, ma allo stesso tempo, anche di garantire gli alti standard con cui questo modello di accoglienza è nato.

Si richiama inoltre l’importante ruolo che hanno le realtà del Terzo settore, nella collaborazione con gli enti locali, nel garantire interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
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