Approvata al Senato la Riforma del Terzo settore

Dopo due anni dal primo progetto di “Linee Guida”, tra emendamenti, consultazioni pubbliche e stalli, sembra avviarsi alla conclusione dell’iter parlamentare.


 

 

Questa Riforma, inutile ribadirlo, è attesa da molti fronti: sono svariati decenni, infatti, che il Non Profit italiano chiede una armonizzazione del panorama frastagliato ed eterogeneo delle disposizioni, civilistiche e fiscali, del Non Profit. Finalmente sembra avvicinarsi il momento in cui verranno organizzate in un’unica Riforma, tante leggi e disposizioni ora frammentate.

I maggiori obiettivi che questa Riforma, come è stata approvata, nella sua seconda lettura, al Senato, sono i seguenti:

– semplificazione del procedimento di riconoscimento della personalità giuridica con un unico Registro;
– unificazione e semplificazioni dei regimi fiscali;
– l’istituzione di un Consiglio Nazionale del Terzo settore, quale organo di coordinamento e riferimento per tutto il Terzo settore;
– il completamento della riforma del 5×1000;
– revisione del Servizio Civile Nazionale e della normativa sull’Impresa Sociale;
– istituzione di un Fondo destinato a promuovere progetti di innovazione sociale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
– valorizzazione e promozione delle reti di secondo livello.

Rimane ora un ultimo passaggio alla Camera dei Deputati e poi il compito al Governo, entro 12 mesi, di emanare i Decreti attuativi per rendere operativa una Riforma che, da più parti, si auspica essere una nuova opportunità per rafforzare lo sviluppo e il ruolo strategico che svolge il Terzo settore.

 

 
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