Diventa un donatore di sangue e sostieni i progetti di solidarietà: nuova campagna ASFA, Associazione donatori sangue San Francesco d’Assisi.
“Suona una musica diversa… Diventa oggi un #donatore di sangue e sostieni i progetti di solidarietà” è il nome della nuova campagna di comunicazione ASFA, Associazione donatori sangue San Francesco d’Assisi. Verranno raccolte 400 sacche di sangue in 4 mesi. Oltre alle consuete donazioni dei contributi ASL che da sempre l’associazione destina ad opere di utilità sociale in Italia e nel mondo, sono stati consegnati ai frati di San Bernardino, per la mensa dei poveri, i fondi raccolti nel 2014 grazie alla conversione delle benemerenze in beneficenza.
L’associazione ASFA investe energie e tempo in una nuova campagna di comunicazione: “Suona una musica diversa… Diventa oggi un #donatore di sangue e sostieni i progetti di solidarietà”. La campagna punta a sensibilizzare al dono del sangue con lo scopo di aumentare il numero dei donatori attivi. Se il 2014 si è concluso con oltre mille sacche raccolte, il nuovo traguardo che ASFA vuole raggiungere è di 400 sacche in 4 mesi. La campagna di sensibilizzazione (volantini, brochure, manifesti, sito web, gruppo facebook, ecc.) durerà, infatti, fino al 31 maggio. L’iniziativa, in risposta alla domanda di sangue delle strutture ospedaliere, vede il finanziamento del Centro Servizio per il Volontariato di Verona (CSV), il sostegno dell’assessorato ai Servizi Sociali, Famiglia e Pari Opportunità del Comune di Verona e la collaborazione gratuita dell’agenzia pubblicitaria Accenta di S. Giovanni Lupatoto.
«Il fabbisogno medio giornaliero negli ospedali è di circa 200 sacche: se nel 2014 c’è stata una leggera flessione delle donazioni a Verona, dobbiamo fare in modo che questa non si ripeta; pertanto ogni iniziativa di sensibilizzazione per aumentare il numero dei donatori attivi deve essere supportata con ogni mezzo perché il sangue non può essere prodotto in laboratorio, ma dipende esclusivamente dalla donazione…quindi, il primo passo per diventare un donatore è quello di rivolgersi ad uno dei centri trasfusionali della provincia», sostiene Flavio Bertaiola, presidente dell’associazione ASFA.
«Il finanziamento che ASFA ha ricevuto rientra in un bando per il sostegno della promozione delle attività di volontariato» spiega Elisabetta Bonagiunti, consigliere CSV di Verona, che precisa «il sostegno del “dono” e la sua promozione sono importanti, come importante è la capacità di comunicare di un’organizzazione per riuscire a trasmettere i valori di riferimento e avvicinare così nuove risorse, in questo caso giovani donatori».
«Un grazie ad ASFA che promuove un nuovo modo di fare del bene non solo donando il sangue, ma soprattutto devolvendo quello che una volta era destinato a un riconoscimento attraverso la distribuzione di medaglie, e che ora invece serve ad aiutare chi ha bisogno», dichiara Anna Leso – assessore ai Servizi Sociali, Famiglia e Pari Opportunità del Comune di Verona.
“Una sacca di sangue, un sax e l’abbraccio di due giovani” sono le immagini che Elisabetta Pedron – fotografa e donatrice – ha scelto per il nuovo visual: immagini che vogliono sottolineare l’importanza di un gesto semplice ma ricco di solidarietà. «È un modo accattivante per spiegare che il sangue di ciascun volontario è un fluido capace di creare “rete” perché solo insieme si possono realizzare grandi obiettivi», spiega Gianluca Mischi, titolare dell’agenzia pubblicitaria Accenta e donatore, che ha collaborato gratuitamente alla progettazione grafica della nuova campagna di comunicazione.
I numeri
ASFA è una piccola realtà veronese, ma non per questo poco importante, che conta 8 sezioni nella provincia di Verona (Verona città, San Giovanni Lupatoto, Nogarole Rocca, Rizza, Bonavigo, Polizia Penitenziaria, Sacra Famiglia, San Luca). È una “squadra” di donatori, cresciuta di anno in anno: dai 441 donatori con 961 donazioni nel 2012 si è passati ai 460 donatori con 990 donazioni nel 2013, per arrivare ai 540 donatori con 1071 donazioni nel 2014.
Evoluzione delle benemerenze
Fin dal 1970 – anno della sua fondazione per volontà del terziario francescano Gino Chiumenti – l’Associazione ASFA ha questo obiettivo: donare il sangue e devolvere la maggior parte dei rimborsi ospedalieri in opere di beneficienza.
In questi quasi quarantacinque anni di attività, numerosi sono stati i progetti realizzati con i contributi ospedalieri, non solo in Italia – grazie alle sinergie con A.B.E.O., Caritas, Emergency, Fondazione Più di un Sogno – ma anche in Afghanistan, Bielorussia, Burundi, Guinea Bissau, Filippine e Malawi. Tra le iniziative supportate si ricordano per esempio in ordine di tempo: il progetto di sostegno ai minori in difficoltà in Guinea Bissau con Caritas Diocesana; lo sviluppo del Centro Trasfusionale dell’ospedale di Kiremba in Burundi con l’Associazione Cooperazione Missionaria (AS.CO.M); il sostegno al Centro di maternità di Anabah in Afghanistan con Emergency; l’acquisto di giocattoli per il reparto di Oncoematologia pediatrica Ospedale Policlinico G.B. Rossi di Verona Borgo Roma con l’Associazione Bambino Emopatico Oncologico (A.B.E.O.); il progetto “Alternanza scuola-lavoro” a 5 ragazzi con sindrome di Down con la Fondazione Più di un Sogno; l’assistenza ai minori con gravi patologie d’urgenza con l’Associazione Il Castello dei Sorrisi di Castel d’Azzano (VR).
«La finalità di ASFA non è quella di raccogliere fondi, ma di destinare la maggior parte degli introiti ospedalieri nel sostegno di progetti solidali», puntualizza il presidente Flavio Bertaiola. Continua: «In questo modo la sensibilizzazione al dono del sangue viene fatta attraverso altre associazioni di volontariato: se da un lato ASFA funziona come una normale associazione di donazione sangue (sensibilizzazione, raccolta sangue, gratuità), dall’altro funziona un po’ come fondazione perché sostiene i progetti di altre associazioni. È una “controtendenza” molto positiva in quanto rende doppio il dono del sangue».
Una novità introdotta nel 2014, grazie ad un’apposita modifica dello statuto dell’Associazione, ha aggiunto la possibilità di lasciare liberi i donatori, che hanno raggiunto i traguardi per la benemerenza, di decidere se ritirare il riconoscimento tradizionale acquisito in base al numero delle donazioni oppure di destinare il valore economico del premio in un progetto di sostegno a cadenza annuale. «La prima devoluzione è stata destinata ai frati di San Bernardino di Verona come ritorno alle origini dell’associazione e al messaggio francescano di fratellanza e gratuità», spiega il presidente provinciale Flavio Bertaiola. «Il dono e la solidarietà» continua «sono principi etici a cui ASFA e la Comunità Francescana sono da sempre molto legate. Così, i fondi raccolti l’anno scorso – 700 euro – sono destinati alla mensa dei poveri».
«Il sostegno di ASFA, accanto a quello di molte altre associazioni e volontari – spiega Padre Giampaolo Cavalli, guardiano Convento San Bernardino – ci aiuta a garantire ogni giorno presso la mensa di San Bernardino per oltre 200 persone bisognose: pasti caldi o al sacco, la possibilità di lavarsi, di lavare e asciugare i propri vestiti, di usufruire di farmaci generici, di stare in un luogo dignitoso».
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