Sono venti i posti per i giovani provenienti da tutt’Italia che desiderano partecipare alla seconda edizione del campo di volontariato e formazione sui beni confiscati alla Mala del Brenta. Il campo, che si tiene a Campolongo Maggiore (VE), tra il 26 luglio ed il 2 agosto 2014, è pensato come un percorso che coniughi due dimensioni: quella della formazione su tematiche legate alla legalità e alla giustizia sociale e quella del volontariato, dell’impegno e della cittadinanza attiva.
Ai momenti di lavoro sui beni confiscati si affiancheranno, infatti, momenti dedicati alla formazione e allo scambio con la cittadinanza.
A proporlo è la federazione regionale veneta del MoVI – Movimento di Volontariato Italiano, insieme all’Amministrazione comunale di Campolongo Maggiore, con la stretta collaborazione del presidio di Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie della Riviera del Brenta e dell’associazione Principi Attivi, e con partenariato di Avviso Pubblico, dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia e di Affari Puliti.
I volontari saranno coinvolti in attività di riqualificazione di alcuni dei beni confiscati alla Mala del Brenta a Campolongo Maggiore (VE) allo scopo di restituirli pianamente a tutta la cittadinanza: saranno realizzati lavori di manutenzione nella villa confiscata al boss della Mala del Brenta e nell’adiacente “Giardino della legalità”; si provvederà alla manutenzione di un secondo bene, confiscato ad un affiliato della Mala del Brenta ed oggi utilizzato come comunità di accoglienza per persone con disabilità psichica e, infine, alla risistemazione di un terzo bene ad utilizzo sociale con l’intento di dare un segnale di impegno concreto anche al di là dello stretto intervento su spazi confiscati, riqualificando spazi ritenuti comunque importanti e significativi per tutta la collettività.
Parte importante del campo sarà dedicata, poi, alle attività formative e agli incontri con testimoni impegnati sul fronte della legalità e della giustizia sociale e con realtà associative del territorio. Sarà inoltre dato spazio ad azioni di animazione territoriale, con attività serali volte a rendere visibile ai cittadini di Campolongo Maggiore la presenza dei volontari. Una giornata del campo verrà dedicata alla visita a buone pratiche di cittadinanza responsabile sul territorio regionale. I volontari del campo saranno i narratori, la memoria storica di questa iniziativa attraverso i diari di bordo giornalieri, gli album fotografici e i video realizzati.
Saperne di più sui campi dedicati ai beni confiscati alle mafie
Migliaia di volontarie e di volontari provenienti da diverse regioni d’Italia scelgono ogni anno di fare un’esperienza di lavoro, di volontariato e di formazione civile prendendo parte ai campi di lavoro sui terreni confiscati alle mafie e gestiti da forme organizzate della società civile (cooperative sociali, associazioni di volontariato, etc.) grazie alla legge 109/1996 che permette il riutilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Segno questo, di una volontà diffusa di essere “protagonisti” e di voler tradurre questo impegno in un’azione concreta di responsabilità e di condivisione. L’obiettivo principale dei campi di volontariato sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e sulla giustizia sociale che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si dimostra così, che è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà.
Quest’anno i campi di volontariato, lavoro e formazione su beni confiscati alle mafie saranno presenti in 12 regioni italiane (Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto).
Nel 2014 verranno realizzati circa 50 campi dalla Sicilia al Veneto, dalla Puglia alla Lombardia, per un totale di circa 7000 volontari che lavoreranno sui beni.
I campi rappresentano un’esperienza estiva che sempre più spesso è solo l’inizio o è già parte di un percorso più ampio che i giovani intraprendono nel cammino della legalità, della consapevolezza e dell’impegno nella lotta alle mafie. I campi vengono suddivisi in diversi momenti: di mattina le attività lavorative per il recupero dei beni confiscati; accanto al lavoro manuale vengono organizzati dei momenti di formazione e informazione sui temi della legalità, dell’uso sociale dei beni confiscati, delle mafie, al pomeriggio. La sera infine diventa momento d’incontro e confronto tra i volontari e le comunità locali attraverso iniziative di animazione territoriale e socialità.
Perché in Veneto, perché a Campolongo Maggiore
Da pochi giorni abbiamo “festeggiato” il 18° anniversario (era il 17 marzo 1996) dall’attuazione della normativa in materia di riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, la legge 109. Un traguardo che fu raggiunto grazie a un milione di firme raccolte in seguito a una petizione popolare lanciata dall’associazione di don Ciotti, Libera.
Ad oggi ammontano a poco meno di 13.000 i beni immobili confiscati alle mafie in tutt’Italia. Sono 88 i beni confiscati in Veneto. Nella sola provincia di Venezia i beni sottratti in seguito a procedimenti giudiziari sono 37, di cui un terzo nel solo territorio comunale di Campolongo Maggiore. Tutti i beni confiscati a Campolongo Maggiore sono riconducibili all’attività criminale della Mala del Brenta.
Per iscrizioni
www.libera.it > campi di volontariato 2014 > iscrizione per singoli
Per innformazioni
facebook: campolongo di giustizia sociale
mail: movi.veneto@gmail.com
telefono: 349 0738202 (Lorenzo Capalbo)
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