ESPERIENZE PRATICHE A VERONA E RICERCA SU BASE NAZIONALE

Tredici lavoratori di Agility, multinazionale del settore spedizioni e logistica, attrezzi da giardinaggio alla mano, hanno ripulito il Bastione San Francesco a Verona insieme ai volontari di Legambiente. Dieci dipendenti veronesi di Booking.com, portale di prenotazioni di alberghi in tutto il mondo, con la stessa associazione hanno collaborato ad aprire l’accesso della galleria di contromina di epoca veneziana nel quartiere di San Zeno, insieme a un gruppo di giovani scout e di alcuni detenuti. A fare la spesa e cucinare per le donne accolte nella Casa della Giovane gestita dall’Acisjf a Verona hanno pensato nuovamente i dipendenti Agility, mentre un secondo gruppo ha aiutato nei compiti i loro figli. I volontari si sono messi in gioco nella routine dell’associazione e hanno dato prova tangibile di che cos’è la solidarietà a chi ancora non ha provato l’esperienza del volontariato, mentre i dipendenti dell’azienda hanno trovato soluzioni più ‘aziendali’ a incombenze pratiche quotidiane, piccole ma importanti per una struttura residenziali. Quando ai vertici dell’impresa è arrivato il racconto dell’esperienza, all’associazione è arrivata un’ulteriore donazione di pari importo rispetto a quanto già elargito dai dipendenti.

Il volontariato d’impresa va sempre più diffondendosi in Italia. Di realizzare una ricognizione sulle esperienze, nel corso del 2015 e 2016 si è occupata la ricerca “Win win win volunteering”, promossa dall’Università di Verona con il contributo del CSV di Verona. Il Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) di Verona e il Dipartimento di Scienze umane dell’università, infatti, dal 2015 attivano progetti per conoscere e promuovere questo fenomeno, impresa non facile poiché la ricerca ha rilevato un problema di emersione di queste esperienze, che risultano difficilmente “rintracciabili” e di conseguenza rilevabili. Per procedere è stato inoltre necessario dare un contributo alla definizione di “volontariato d’impresa”, partendo dalle esperienze riscontrate e tenendo conto delle discussioni teoriche riportate nella letteratura. La ricerca ha lasciato aperti vari interrogativi e criticità, l’auspicio è che i margini del volontariato d’impresa possano ora trovare un’ulteriore definizione con un manuale di “buone pratiche”.
Lo studio “Win win win volunteering” ha infatti origine “dalla pratica alla teoria”, sia come analisi che come attività sul campo: nel corso dell’anno, nell’ambito dello stesso progetto, le tre esperienze con le imprese citate, oltre al coinvolgimento di una quarantina di lavoratori e due associazioni di volontariato, hanno impegnato un team di docenti e ricercatori, Anna Maria Meneghini e Cristina Carbognin in primis.

Esperienze e ricerca sono stati raccontati in un convegno tenuto a Verona e finanziato nell’ambito del progetto “Me too – Volontariato d’impresa tra profit e no profit” con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, evento patrocinato dell’assessorato ai Servizi sociali del comune di Verona e di CSVnet.