DONAZIONI PER TUTTE LE TASCHE – DAI!

Sostenere una organizzazione significa permettere ai suoi progetti solidali di proseguire, sviluppando così il benessere del territorio in cui vivi. Per questo un sostegno economico torna a tuo beneficio. Puoi contribuire anche a costo zero oppure ottenendo tu stesso dei benefit. Qui trovi qualche suggerimento.

 

Puoi donare beni di proprietà ad associazioni ed enti del Terzo settore

Gli oggetti che sono diventati inutili per te, purché in buono stato, per altri potrebbero costituire una inestimabile ricchezza: abiti, giocattoli, mobili, elettrodomestici. Le donazioni possono comportare agevolazioni di tipo fiscale.

Il donatore, infatti, può scegliere tra le diverse agevolazioni legate alla donazione del bene: la deduzione dal reddito nei limiti del 10% del reddito complessivo dichiarato; la detrazione del 35% degli oneri sostenuti per le donazioni a una organizzazione di volontariato (ODV) oppure del 30% per altri enti del Terzo settore (ETS). Il criterio generale è quello del valore “normale” del bene donato, facendo riferimento quindi a beni della stessa specie o similari. Quando il valore della donazione di un singolo bene è superiore a 30.000 Euro oppure nel caso in cui sia impossibile determinarne il valore, il donatore dovrà farsi rilasciare, non oltre novanta giorni prima dalla donazione, una perizia giurata che attesti il valore del bene donato.
Tutte le donazioni in natura, infine, richiedono una dichiarazione rilasciata dal donatore con l’elenco dei beni ricevuti e dei relativi valori e la dichiarazione che i beni verranno utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle finalità statutarie.

Se non sai a chi donare i tuoi beni, anche quelli più modesti, contatta Daria Rossi – Segreteria, orientamento e rapporti con le associazioni: info@csv.verona.it per conoscere le organizzazioni che potrebbero essere interessate.

 

A costo zero, puoi devolvere a una associazione il Cinque per mille dell’IRPEF 

Lo puoi fare attraverso l’apposito riquadro nella tua dichiarazione dei redditi, è consentita una sola scelta di destinazione.

Il contribuente può, grazie al Cinque per mille, decidere in prima persona la destinazione della quota dell’IRPEF che comunque l’erario destinerebbe genericamente a sostegno del non profit, avendo così la possibilità di scegliere quale specifico ente sostenere attivamente. È una forma democratica per supportare una realtà di cui si ha fiducia e vedere il ritorno della propria devoluzione nelle sue iniziative, che porterà a compimento proprio grazie alle devoluzioni ricevute.

Per devolvere il Cinque per mille, puoi indicare, in sede di dichiarazione dei redditi (Modello Unico PF, Modello 730 ovvero apposita scheda allegata al CUD per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione), il Codice Fiscale dell’associazione cui intendi destinare direttamente la quota del Cinque per mille. Qualora non indicassi il Codice Fiscale ma apponessi solo la firma nel riquadro dedicato, la tua quota verrebbe ripartita tra tutti gli enti beneficiari. Il Codice Fiscale dei soggetti ammessi al beneficio sono consultabili per gli ETS negli elenchi pubblicati dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali, in quanto solo le associazioni che abbiano effettuato la procedura di accreditamento possono essere destinatarie del Cinque per mille.

Se ti servono maggiori informazioni puoi scrivere a Elena D’Alessandro – Consulenze: consulenze@csv.verona.it

 

Puoi donare denaro con una semplice donazione a una associazione o a un progetto

È detraibile.

Si può donare una somma di denaro a favore di un’associazione di volontariato: questa rilascia una ricevuta attestante che i fondi sono destinati allo svolgimento di attività solidaristiche e sociali. La donazione può così essere detraibile dal donatore, a patto che l’ente ricevente la donazione sia iscritto nei pubblici registri secondo la normativa vigente, e che la donazione sia effettuata tramite banca o ufficio postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento quali carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari, in modo da assicurare la tracciabilità del pagamento.

Se cerchi una associazione certificata a cui fare una donazione, clicca su meritafiducia.it
Se ti servono maggiori informazioni puoi scrivere a Elena D’Alessandro – Consulenze: consulenze@csv.verona.it

 

Puoi sostenere un progetto di riqualificazione di un immobile inutilizzato o di un bene confiscato alla criminalità organizzata

 Ti spieghiamo come ottenere un credito di imposta.

Ciò è possibile se il progetto è stato riconosciuto dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali e condotto da un ente del Terzo settore iscritto negli appositi Registri. La somma donata al progetto, se viene usata dall’ente per lo svolgimento di attività di interesse generali e non commerciali, attiva un credito di imposta pari al 65%, con un tetto massimo del 15% del reddito imponibile. La somma è ripartibile in tre anni.

Se vuoi maggiori informazioni scrivi a Elena D’Alessandro – Consulenze: consulenze@csv.verona.it

 

Puoi donare una piccola parte della tua busta paga

Avrai delle agevolazioni fiscali, puoi inoltre coinvolgere l’azienda in cui lavori per un’iniziativa in sinergia.

Un lavoratore dipendente può scegliere di donare un’ora o più della propria retribuzione tramite una trattenuta in busta paga che viene versata direttamente dall’azienda all’ente o progetto prescelto, come mandataria del proprio dipendente (payroll giving). L’operazione è quindi una donazione del dipendente, pertanto se il beneficiario è un ente che ne possiede le caratteristiche (come visto sopra), il donatore ha diritto alle agevolazioni fiscali per le donazioni in denaro, anche attraverso la restituzione della quota di detrazione direttamente da parte del datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta.

Se alla cifra donata dal dipendente l’impresa aggiunge una somma (per arrotondare l’importo oppure per raddoppiarlo), si configura una donazione anche da parte dell’azienda (match giving) con le corrispondenti agevolazioni fiscali previste per le donazioni in denaro.
In questo caso il “payroll giving” diventa una sinergia tra cittadino-lavoratore e azienda e può essere promossa sia da una parte che dall’altra.

 

Puoi scegliere di elargire un lascito testamentario

Non è necessario disporre dell’intero patrimonio.

Una persona fisica può disporre del proprio patrimonio redigendo un testamento, anche solo per un lascito testamentario a un’associazione, senza necessariamente disporre dell’intero patrimonio.

Il testamento può essere redatto in qualsiasi momento, non è necessario redigerlo con atto pubblico (presso un notaio), è valido anche il testamento olografo. Può essere modificato liberamente. Il lascito può essere effettuato a favore di qualunque associazione e non pregiudica i legittimi successori che comunque hanno diritto alla quota legittima.

Il lascito verrà interamente investito, sotto supervisione di un esecutore testamentario, all’attività ordinaria dell’associazione o a un suo progetto, se in questo senso vincolato. Il lascito testamentario donato a un ente del Terzo settore iscritto nei Registri e utilizzato per le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, non è soggetto a imposta sulle successioni. 

Se ti servono maggiori informazioni puoi scrivere a Elena D’Alessandro – Consulenze: consulenze@csv.verona.it

 

 

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