È di questi giorni la conferma definitiva: le importanti novità in materia di IVA per gli enti del Terzo settore (ETS) non saranno operative dal 1 gennaio 2026 come preannunciato. Il Decreto attuativo della delega fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri, ne proroga infatti l’entrata in vigore a partire del 1 gennaio 2036.
Con questa proroga di dieci anni, ottenuta dal Governo nelle interlocuzioni con le istituzioni europee che avevano disposto l’allineamento della normativa italiana in tema di IVA alla legislazione europea, le attività associative svolte dietro corrispettivi specifici nei confronti degli associati continueranno per molto tempo a rimanere fuori campo IVA, anziché essere esenti IVA.
In concreto ciò significa che continueranno a rimanere escluse dall’IVA quelle attività di cessione di beni e servizi ai soci diventate oggetto di una procedura di infrazione europea a carico dell’Italia e che con il DL 146/121 si volevano ricomprendere in campo IVA seppure in esenzione per la maggior parte di esse, in considerazione della loro utilità sociale. Ciò avrebbe però comportato comunque l’apertura della partita IVA con tutti gli adempimenti, le comunicazioni e le spese connesse per moltissimi enti che fanno di queste entrate una parte importante del proprio sovvenzionamento.
Con questa proroga lo svolgimento di tali attività continuerà a non comportare l’apertura della partita IVA fino al 31 dicembre 2035. La causa di una proroga così lunga, a differenza di quanto accaduto per le proroghe di anno in anno degli ultimi tre anni, è funzionale a elaborare una normativa specifica e delle semplificazioni per gli enti associativi, tenendo conto delle specificità e della funzione sociale dell’associazionismo italiano.
Nulla cambia ovviamente per quelle associazioni le cui entrate consistono esclusivamente in quote associative, donazioni, contributi liberali, contributo 5X1000, che non consistono in corrispettivi specifici e pertanto non coinvolgono affatto il regime IVA, che consentono di continuare a svolgere queste attività semplicemente con il codice fiscale dell’associazione.
Per informazioni
CSV di Verona – Ufficio Consulenze
Elena D’Alessandro consulenze@csv.verona.it
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