IMPRESA E DONAZIONI – DAI!

Se sostieni una organizzazione permetti ai suoi progetti solidali di proseguire, sviluppando così il benessere del territorio in cui anche la tua impresa opera. Ciò permette alla tua azienda di tessere relazioni con la comunità circostante e crescere in popolarità, mentre contribuisce al suo sviluppo e sostegno. Puoi contribuire ottenendo detrazioni o crediti d’imposta. Qui trovi qualche suggerimento.

 

Puoi donare beni di proprietà della tua impresa ad associazioni ed enti del Terzo settore

Gli oggetti che sono diventati inutili per la tua azienda, purché in buono stato, per altri potrebbero costituire una inestimabile ricchezza: abiti, giocattoli, mobili, elettrodomestici. Le donazioni possono comportare agevolazioni di tipo fiscale.

L’impresa, infatti, può scegliere tra le diverse agevolazioni legate alla donazione del bene: la deduzione dal reddito nei limiti del 10% del reddito complessivo dichiarato; la detrazione del 35% degli oneri sostenuti per le donazioni a una organizzazione di volontariato (ODV) oppure del 30% per altri enti del Terzo settore (ETS).

Il criterio generale è quello del valore “normale” del bene donato, facendo riferimento quindi a beni della stessa specie o similari. Quando il valore della donazione di un singolo bene è superiore a 30.000 Euro oppure nel caso in cui sia impossibile determinarne il valore, il donatore dovrà farsi rilasciare, non oltre novanta giorni prima della donazione, una perizia giurata che attesti il valore del bene donato.
Tutte le donazioni in natura, infine, richiedono una dichiarazione rilasciata al donatore con l’elenco dei beni ricevuti e dei relativi valori e la dichiarazione che i beni verranno utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle finalità statutarie.

L’impresa inoltre può usufruire della così detta legge “Antisprechi” (L.166/16), che consente agli operatori del settore di donare alcune tipologie di prodotti a qualsiasi ente senza scopo di lucro che persegue fini di sussidiarietà, detraendone l’IVA trattandosi di prodotti che non generano ricavi per l’azienda e di operazioni fuori campo IVA. Si tratta di: alimentari invenduti, medicinali inutilizzati, prodotti per cura e igiene, prodotti tessili, abbigliamento e arredamento, giocattoli, materiali per l’edilizia, elettrodomestici, computer e dispositivi elettronici.

Se non sai a chi donare i beni della tua azienda, anche quelli più modesti, contatta Daria Rossi – Segreteria, orientamento e rapporti con le associazioniinfo@csv.verona.it per conoscere le organizzazioni che potrebbero essere interessate.

 

 

Puoi proporre ai tuoi dipendenti di unirsi a te, donando una piccola parte della busta paga

La tua azienda e i tuoi lavoratori avranno delle agevolazioni fiscali.

Puoi proporre ai tuoi lavoratori dipendenti di donare un’ora o più della loro retribuzione tramite una trattenuta in busta paga, alla quale la tua impresa può aggiunge una somma (per arrotondare l’importo oppure per raddoppiarlo): si tratta del “payroll giving”, una sinergia tra azienda e cittadino-lavoratore che può essere promossa sia dal datore di lavoro che dal lavoratore.

Per la tua azienda si configura come una donazione (match giving) con le corrispondenti agevolazioni fiscali previste per le donazioni in denaro. Anche per il lavoratore sono previste le agevolazioni fiscali per le donazioni in denaro ed è possibile la restituzione della quota di detrazione direttamente da parte del datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta.
La donazione viene versata direttamente dall’impresa all’ente o progetto prescelto, come mandataria del proprio dipendente (payroll giving). 

Se ti servono maggiori informazioni puoi scrivere a Elena D’Alessandro – Consulenze: consulenze@csv.verona.it

 

 

La tua impresa può sostenere un progetto di riqualificazione di un immobile inutilizzato o di un bene confiscato alla criminalità organizzata

 Ti spieghiamo come ottenere un credito di imposta con il Social Bonus.

È un’opzione possibile se il progetto è stato riconosciuto dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali e condotto da un ente del Terzo settore iscritto negli appositi Registri. La somma donata al progetto, se viene usata dall’ente per lo svolgimento di attività di interesse generale e non commerciale, attiva un credito di imposta pari al 50%, con un tetto massimo del 5 per mille dei ricavi annui. La somma è ripartibile in tre anni.

Se vuoi maggiori informazioni scrivi a Elena D’Alessandro – Consulenze: consulenze@csv.verona.it

 

 

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