Lettura di poesie e musica da Teheran

Poesie dalla prigione dell’iraniana Sabet sarà presentato sabato 28 gennaio alle 17.00 su iniziativa dell’Associazione di Promozione Sociale Gianni Ballerio.


 
Dalla cella 209 alla Biblioteca Capitolare di Verona. Dal carcere di massima sicurezza di Evin, a nord ovest di Teheran, a una delle più antiche biblioteche del mondo, sul lato destro dell’Adige.

Sabato 28 gennaio i versi dell’iraniana Mahvash Sabet, condannata a vent’anni per la sua appartenenza alla religione baha’ì, risuoneranno liberi nell’unicità dell’istituzione culturale veneta. Ad aprire le porte della “regina delle collezioni ecclesiastiche” a Poesie dalla prigione, una selezione dei componimenti scritti dalla Sabet nei primi anni di segregazione e pervenuti all’esterno grazie a vari intermediari, è il prefetto della Biblioteca, Mons. Bruno Fasani. A fare proprio l’insopprimibile bisogno di comunicare della Sabet con il mondo intero dalla sua cella,  l’Associazione di Promozione Sociale Gianni Ballerio, attraverso il suo delegato territoriale promotrice dell’iniziativa insieme alla comunità baha’ì di Verona.
Alla presentazione del libro, alle 17.00, presenziata e moderata dallo stesso Mons. Fasani, intervengono Faezeh Mardani e Julio Savi, a cui va il merito della non semplice traduzione dei versi dall’originale farsi all’italiano. La lettura delle poesie è affidata a due attori professionisti, Silvia Manfrini e Sergio Bonometti, accompagnati dagli intermezzi musicali di Homa Rahimian.
L’iniziativa gode del patrocino del Comune e della Provincia di Verona, della sezione italiana di Amnesty International, di Religions for Peace.
Per informazioni sulla pubblicazione:
Mahvash Sabet, Poesie dalla prigione, Milano, Edizioni del Verri, 2017

poesiedallaprigione@promozionesociale.org 
Tel 349.1559400 (Giusto Marrella)
www.promozionesociale.org
Per informazioni sull’iniziativa:
https://www.facebook.com/events/1911609729070985/