E’ nato il “CUP” dei donatori di sangue

Il progetto, frutto del lavoro in sinergia tra AVIS, FIDAS e ASFA, e con il sostegno del CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona, gestisce già le donazioni delle strutture sanitarie del veronese ad eccezione di Bussolengo, che sarà inserito nei prossimi mesi. Primo in Italia, permette di ottimizzare i tempi delle donazioni, azzerando le attese e organizzando il fabbisogno di sangue e plasma che di mese in mese gli ospedali necessitano. Sul territorio, i donatori attivi sono circa 35mila: secondo le stime, a pieno regime, l’Ufficio di Prenotazione e Chiamata gestirà quasi 60mila richieste l’anno.


 

Nel veronese è iniziata una vera e propria rivoluzione nel mondo delle donazioni di sangue e plasma. Le decine di migliaia di donatori attivi sul territorio ora hanno un unico centro di raccolta delle prenotazioni. E si tratta di una modalità innovativa, la prima in Italia, che permette di pianificare e organizzare le donazioni con ottimi benefici sia per i donatori che per le strutture sanitarie che effettuano i prelievi e, importantissimo, anche una migliore gestione del fabbisogno reale di sangue nei vari ospedali, compresi i centri di eccellenza regionale quali l’Ospedale Maggiore di Borgo Trento e il Policlinico di Borgo Roma.

È nato infatti il primo Centro Unico di Prenotazione e Chiamata per i donatori di sangue. È interassociativo, frutto cioè del lavoro in rete tra ASFA, AVIS e FIDAS – le tre associazioni che contano, complessivamente, circa 35mila donatori tra città e provincia – con il sostegno del CSV, Centro Servizio per il Volontariato di Verona. Il progetto di organizzare e aprire un centro unico di prenotazioni ha preso il via circa due anni fa. A gennaio, sotto la supervisione del Dipartimento interaziendale di medicina trasfusionale di Verona, che coordina i centri trasfusionali delle tre Ulss scaligere, è entrato nel vivo iniziando a gestire le chiamate nella zona del basso veronese: Legnago, Bovolone, Nogara e Zevio (Ulss 21) e di San Bonifacio, Cologna Veneta e Tregnago (Ulss 20).

Da pochi giorni, in occasione della Giornata Nazionale del Donatore che si celebra domenica 14 giugno, il servizio gestisce le prenotazioni anche per gli ospedali cittadini di Borgo Trento e Borgo Roma: i due maggiori poli del territorio che, da soli, registrano ogni anno altre 24mila donazioni. Il progetto si completerà il prossimo autunno con l’annessione anche dell’ospedale di Bussolengo (Ulss 22). E le stime indicano che, a pieno regime, la centrale operativa del sangue pianificherà ogni anno quasi 60mila donazioni. Già in questi primi mesi di attività sperimentale le prenotazioni gestite sono state: 10mila a Legnago, lievitate poi a 21mila con l’avvio di San Bonifacio. «Il lavorare in rete tra associazioni che il CSV incentiva, promuove e supporta, non è sempre semplice e per entrare a regime richiede tempo e organizzazione. Ma quando riesce, come in questo caso, il risultato è sorprendente e ha una ricaduta non solo sulle associazioni che arricchiscono e migliorano attività ed esperienze, ma per l’intera collettività: riesce a dare risposte concrete alle esigenze del territorio», analizza la presidente del CSV Chiara Tommasini.

L’Ufficio, che ha e continuerà ad avere la sua sede fissa a Legnago all’interno del Centro trasfusionale nel blocco nord dell’ospedale Mater Salutis, si contatta telefonicamente al numero verde gratuito 800.310.611 per i telefoni fissi e ai numeri a pagamento 0442.622867 e 339.3607451 per i cellulari (info@verona.avisveneto). Funziona dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13.30, e nei pomeriggi di martedì e giovedì, dalle 18.30 alle 20.30. La mole di dati e appuntamenti viene registrata su un’agenda elettronica su cui fissare gli appuntamenti attraverso il computer. Al momento, oltre ai volontari delle tre associazioni impegnati attivamente, l’Ufficio conta due impiegati cui a breve se ne aggiungerà un terzo. «Le nostre tre associazioni hanno reso possibile e finanziano un progetto che ha creato anche tre posti di lavoro, regolarmente retribuito», aggiunge Mauro Zocca, presidente provinciale AVIS. «Con questo progetto lavoriamo fianco a fianco con i professionisti: essere iscritto a un’associazione di donatori e farne parte attiva richiede anche questo tipo di impegno, che va oltre il gesto comunque fondamentale del prelievo», sottolinea Massimiliano Bonifacio, presidente provinciale FIDAS.

Al momento della chiamata il donatore, oltre a specificare nome, cognome e data di nascita, può scegliere il giorno e l’ora in cui intende donare il sangue e il centro dove si vuole recare. Le prenotazioni si effettuano a partire da tre mesi e fino a tre giorni prima della data desiderata. E con questa tipologia di gestione delle prenotazioni è possibile conoscere in anticipo il tipo di sangue in arrivo e calibrare, orientandole quando necessario, le donazioni. L’operatore che fissa il giorno e l’ora della donazione, chiede anche il gruppo sanguigno del donatore e la struttura sanitaria di riferimento è costantemente informata e aggiornata sulle unità in entrata.

«Insieme, i donatori di sangue sono una forza. Tuttavia, la domanda supera ancora l’offerta purtroppo: anche in un territorio attivo e generoso come il nostro. Negli ultimi mesi, gli ospedali non hanno raggiunto l’autosufficenza di sangue e plasma», fa appello ai nuovi potenziali donatori Flavio Bertaiola, presidente ASFA.

 

Ufficio Stampa CSV
Centro Servizio per il Volontariato di Verona
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