Pubblicati un report sulle OdV e uno studio sui volontari

“Report Nazionale sulle Organizzazioni di Volontariato” di CSVnet – Fondazione IBM Italia – “I Profili del volontariato italiano. Un popolo che si impegna per una società più coesa” di Fondazione Volontariato e Partecipazione – Banco Popolare.


 
Report Nazionale sulle Organizzazioni di Volontariato
CSVnet – Fondazione IBM Italia
Il “Report Nazionale sulle Organizzazioni di Volontariato” si basa sui dati forniti dal sistema dei CSV soci di CSVnet Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e rappresenta il primo risultato di un processo avviato circa un anno fa, con l’obiettivo di armonizzare le diverse banche dati dei CSV ed ottenere una fotografia inedita e di portata nazionale, di come e dove operano queste Organizzazioni di Volontariato. Il primo Report Nazionale delle 44mila Organizzazioni di Volontariato censite è frutto della collaborazione fra CSVnet (Coordinamento Nazionale dei CSV) e la Fondazione IBM Italia nell’ambito del programma IBM Impact Grants.

Il Rapporto si presenta in linea con i dati e le tendenze rilevate con il recente Censimento ISTAT sulle istituzioni non profit relativo all’anno 2011, confermando, in termini assoluti, che sono 6 le regioni dove si concentra il maggior numero di OdV (Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto).

Il raggio d’azione delle OdV censite dai CSV è prettamente locale: il 50% ha il comune come ambito territoriale di riferimento; solo 5 OdV su 100 hanno un riferimento territoriale nazionale o internazionale.
L’indagine ha analizzato anche il campo di attività in cui operano le associazioni: il 55% si occupa di assistenza sociale e sanità; seguono le organizzazioni che si occupano di cultura, sport e ricreazione.
A livello operativo la metà delle OdV può contare su meno di 16 volontari; solo il 15% delle OdV ha un numero di volontari superiore a 50. Ancora, il 50% delle OdV ha meno di 60 soci, poco più del 10% ha una base associativa molto estesa (oltre 500 soci).

Dal punto di vista storico i risultati del Report confermano una crescita costante delle OdV dal 1980 al 2007, con dei picchi nel 1991, in coincidenza dell’emanazione della Legge quadro sul volontariato L. 266/’91 che ha istituito i Centri di Servizio; negli ultimi 7 anni, invece, si osserva una costante diminuzione dell’incremento annuale del numero di OdV costituite.
La rappresentanza legale delle OdV è composta per i due terzi da uomini. Le donne sono il 33% del totale in tutte le ripartizioni geografiche. La componente femminile è maggiormente presente nei settori dell’educazione, dell’istruzione e della ricerca (dove raggiunge il 50%), della tutela dei diritti e dell’assistenza sociale.

Una sintesi più dettagliata è pubblicata nel sito istituzionale di CSVnet dal quale è possibile scaricare il report completo.

 
I Profili del volontariato italiano. Un popolo che si impegna per una società più coesa
Fondazione Volontariato e Partecipazione – Banco Popolare
“I Profili del volontariato italiano. Un popolo che si impegna per una società più coesa”, studio condotto dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione in collaborazione con il Banco Popolare, ha indagato i profili del volontario e dei presidenti delle associazioni. Fornisce una descrizione e un’analisi dettagliata del volontariato italiano, attingendo ai dati forniti da due fonti statistiche importanti: l’indagine sugli Aspetti della Vita Quotidiana degli italiani (Istat) e l’indagine campionaria sulle organizzazioni di volontariato in Italia.

I risultati dell’indagine consentono di quantificare in modo attendibile il numero dei volontari che svolgono la loro attività dentro le Organizzazioni di Volontariato: sono 1,7 milioni di persone, il 3,2% della popolazione italiana con più di 14 anni, nonché la diffusione territoriale più elevata nelle regioni del nord e del centro con punte superiori al 4,5% in Veneto e Lombardia e prossime all’8% in Trentino. Nel complesso i volontari nelle organizzazioni sono quindi 1,7 milioni sui 6,6 milioni circa che in Italia si dedicano al volontariato nelle sue diverse forme organizzate o informali.

Il quadro che emerge dall’indagine è ricco di stimoli positivi: chi contribuisce alle attività svolte dalla associazioni è in media più istruito rispetto a chi non si impegna (il 21,2% è laureato rispetto all’11,2 di chi non si impegna). Ma è anche più dedito ai consumi culturali, più interessato ai problemi politici e sociali, più soddisfatto della propria vita e più ottimista per il futuro. La tendenza è ancora più evidente fra i presidenti delle OdV: il 30% sono laureati. A spingere verso l’alto il livello di istruzione sono le donne: quasi tre volontarie su dieci hanno la laure, solo il 16,3% fra i maschi.

L’occupazione stabile favorisce il volontariato e il tempo dedicato al volontariato in media dedica è di 20,4 ore al mese alla sua attività, con la stima 28,7 milioni di ore di impegno gratuito in OdV al mese prestate complessivamente in Italia. I presidenti dedicano ancora più tempo: 25,6 ore al mese, quasi quattro giorni lavorativi pieni.

Fare volontariato migliora la vita: solo l’1% dei volontari ritiene che l’attività non abbia apportato vantaggi alla sua vita o che ci siano più svantaggi che vantaggi, mentre più della metà si sente meglio con sé stesso. Chi fa volontariato sta meglio anche nello stato di salute: mediamente chi fa volontariato gode di condizioni di salute migliori di quelle medie della popolazione. Gode anche di condizioni economiche più favorevoli.

Una sintesi più dettagliata è pubblicata nel sito istituzionale della Fondazione Volontariato e Partecipazione dal quale è possibile scaricare lo studio completo.

 
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