Dieci anni di SVE

Da quando nel 2005 ha preso vita, il progetto SVE, Servizio Volontario Europeo, ha fatto viaggiare oltre una quarantina di giovani veronesi: altri sono al via nelle prossime settimane diretti in Polonia, Danimarca, Irlanda e Irlanda del Nord.
Grazie ad uno sportello dedicato, il CSV, Centro Servizio per il Volontariato di Verona accompagna i giovani aspiranti volontari internazionali passo dopo passo durante tutte le tappe di quest’esperienza: a partire dalla formazione prima della partenza al periodo di permanenza all’estero.
Da quest’anno, il CSV è accreditato anche come ente di accoglienza e ha dato il benvenuto questa estate alla sua prima volontaria europea: Ana Benitez, 28 anni, spagnola.


 

Ha solo dieci anni ma ha già accompagnato in giro per l’Europa decine di giovani dai 17 ai 30 anni.
Si tratta dello SVE, Servizio di Volontariato Europeo ovvero l’opportunità di trascorrere un periodo come volontario in un’associazione attiva nel Terzo settore, ospite in un Paese oltre i confini nazionali. Lo SVE è infatti un progetto del programma Erasmus+ dell’Unione Europea che incoraggia i giovani a partecipare a progetti di volontariato di diversa natura: dall’ambiente ai servizi sociali, dalla lotta al razzismo, allo sviluppo urbano e locale. Permette ai ragazzi di impegnare energie, entusiasmo e creatività in attività concrete per lo sviluppo della comunità al fine di gettare le basi per la crescita di una nuova generazione di cittadini europei più solidali e consapevoli.

Il CSV, Centro Servizio per il Volontariato di Verona è accreditato come ente di coordinamento e di invio e, in questa veste, ha complessivamente pianificato progetti e partenze per una quarantina circa di giovani veronesi. Altri sono al via nelle prossime settimane diretti in Irlanda, Irlanda del Nord, Polonia e Danimarca mentre da ottobre partiranno le selezioni per i bandi 2016. Il CSV ha già individuato circa 59 posti, a disposizione per i giovani di tutta Europa, in altrettanti progetti meritevoli tra Austria, Francia, Spagna, Portogallo, Svezia, Slovenia, Repubblica Ceca e altri ancora.

«Negli ultimi due anni circa, l’obiettivo del CSV è di potenziare la proposta di questo progetto europeo mettendo a regime, mediamente, almeno cinque o sei invii l’anno», spiega la presidente del CSV Chiara Tommasini. «Nei primi anni, è stato fatto un grosso lavoro di informazione e sensibilizzazione nei giovani. Poi c’è stata l’apertura di uno sportello dedicato, attraverso il quale abbiamo potenziato molto la nostra rete di contatti con i partner stranieri», aggiunge Tommasini.

Lo sportello è un valido punto informativo per i giovani che hanno voglia di partire. E ancora, un servizio di consulenza che segue i volontari durante tutte le tappe del progetto: dai preparativi alla formazione prima del via, fino alla fine del periodo. «Il volontariato europeo, così come le
forme di volontariato internazionale, sono esperienze di solidarietà che permettono ai giovani di vivere ed esplorare valori come l’interculturalità e la comprensione di altre nazioni, realizzando un progetto concreto per la società ed acquisendo competenze utili per la crescita personale e professionale», spiega Silvia Sartori, responsabile dell’Ufficio Giovani del CSV. E infatti, si tratta di un’opportunità che attrae ogni anno oltre un centinaio di giovani, che si rivolgono allo sportello interessati a questo tipo di esperienza. Chi aderisce allo SVE, tra l’altro, viene finanziato in tutto e per tutto dall’Unione Europea, che mette a disposizione vitto, alloggio, formazione linguistica, viaggio di andata e ritorno, assicurazione medica e corsi di formazione specifici. Si può svolgere nell’Unione Europea e in Paesi confinanti e Paesi terzi, per una durata massima di un anno. Mediamente, la durata dei progetti seguiti dal CSV in questi anni è stata di dieci mesi.

 

Non solo partenze ma anche arrivi

Recentemente, la Federazione del Volontariato ONLUS, ente gestore del Centro, ha ottenuto dall’Agenzia Nazionale l’accreditamento anche come ente di accoglienza. E in questi mesi sta ospitando la prima volontaria europea. Si chiama Ana Benitez, 28 anni. Spagnola, originaria di una cittadina nell’Andalusia, ha studiato comunicazione ed ha una passione per l’Italia e per Verona. «Ho già vissuto un’esperienza simile grazie ad un’iniziativa analoga allo SVE, progetto Comenius. Questa nuova esperienza mi sta dando tanto sotto il profilo umano ma anche professionale”, spiega la giovane che ora è all’opera all’interno del CSV occupandosi dei social network e di potenziare la comunicazione tra le associazioni ed è in forze al team specializzato del Centro anche per i colloqui agli aspiranti volontari europei che sognano la partenza.
«Mi piacerebbe che la gestione dei programmi di mobilità giovanile potesse diventare per me un domani un lavoro a tempo pieno», riflette.

Chi fosse interessato a vivere un’esperienza simile in un Paese europeo può rivolgersi dunque all’apposito sportello attivo nella sede CSV di via Cantarane, 24 (negli spazi dell’ex Caserma Santa Marta) a Veronetta per ottenere informazioni sui vari progetti e consulenza sulla stesura della domanda di partecipazione, sull’eventuale traduzione dei documenti, sulla lettera di motivazione e Curriculum. Si possono richiedere contatti con volontari che stanno svolgendo il servizio all’estero per valutare il progetto o eventualmente incontrarli quando tornano. Lo sportello, inoltre, organizza incontri di formazione per i volontari in partenza, incontri con istituti scolastici, associazioni e giovani per la promozione del Servizio di volontariato europeo e si occupa delle pratiche burocratiche come la presentazione della domanda di finanziamento all’Agenzia nazionale per i giovani.
Per avere maggiori informazioni contattare lo 045/801.19.78 interno 3 oppure scrivere a sve@csv.verona.it.
Ufficio Stampa CSV
Centro Servizio per il Volontariato di Verona
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