DDL per la riforma del Terzo settore

E’ stato presentato mercoledì 6 agosto, in conferenza stampa, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e dal Sottosegretario Luigi Bobba, il Disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale per la disciplina del Servizio civile universale. Il testo non presenta novità o modifiche sostanziali rispetto a quanto premesso dalle linee guida del Governo e dalle anticipazioni diffuse nelle scorse settimane.


 
Semplificare e innovare sono i due criteri che hanno guidato il Governo nella definizione del testo, con l’obiettivo di favorire il più possibile la capacità dei cittadini attivi di associarsi per essere parte attiva nello sviluppo sociale ed economico del paese.
Tuttavia è necessario sottolineare che al momento la copertura economica è prevista solo per l’impresa sociale, rispetto al quale il Ddl prevede l’istituzione di un fondo di 50 milioni di euro.

Tra le priorità evidenziate nel Ddl la necessità di riconoscere e favorire le iniziative economiche private  per la produzione e lo scambio di beni o servizi di utilità sociale;  il riordino del sistema di registrazione degli enti attraverso la previsione di un registro unico del Terzo settore;  definizione degli ambiti di intervento e le attività solidaristiche che caratterizzano gli enti di terzo settore e la semplificazione delle procedure per il riconoscimento della personalità giuridica degli enti.

Attività di volontariato e di promozione sociale
Per il sistema dei Centri di Servizio restano invariate le indicazioni già anticipate nelle scorse settimane dal Governo: il Ddl prevede la “revisione e promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato e riordino delle modalità di riconoscimento e di controllo degli stessi “.
Il Ddl prevede inoltre l’armonizzazione delle diverse discipline vigenti in materia di volontariato e di promozione sociale; la promozione della cultura del volontariato fra i giovani, a partire dalle scuole; il riconoscimento delle reti associative di II livello; la revisione e la razionalizzazione degli Osservatori nazionali per il Volontariato.

Impresa sociale
Il capitolo sull’impresa sociale contiene alcuni fra i più importanti elementi di novità di questo disegno di legge. La normativa prevede in primo luogo la previsione dei criteri di attribuzione per la qualifica di impresa sociale. È previsto inoltre l’ampliamento dei settori di attività di utilità sociale e l’individuazione dei limiti di compatibilità con lo svolgimento di attività commerciali diverse da quelle di utilità sociale; il Ddl inoltre disciplina i criteri per l’attribuzione della qualifica di impresa sociale anche alle cooperative sociali e ai loro consorzi. Si tratta inoltre dell’unico capitolo rispetto al quale il disegno di legge prevede uno stanziamento certo di 50milioni “per un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni materiali e immateriali”.

Servizio civile universale
35 mila giovani già da quest’anno ma l’obiettivo è quello di raggiungere 100 mila nel 2017. Il disegno di legge introduce il servizio civile universale ” finalizzato alla difesa non armata attraverso modalità rivolte a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale della nazione, sviluppo della cultura dell’innovazione e della legalità nonché a realizzare una effettiva cittadinanza europea e a favorire la pace tra i popoli”. Tra le indicazioni il riconoscimento delle competenze acquisite con il servizio civile anche in ambito lavorativo oltre che la possibilità di estendere il periodo di servizio in modo da coniugare le finalità del servizio con le esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti; prevista infine la possibilità che il servizio sia prestato, in parte, in uno dei paesi dell’Unione europea nonché, per iniziative riconducibili alla promozione della pace e alla cooperazione allo sviluppo, anche nei paesi al di fuori dell’Unione europea.

Sul 5 per mille il Ddl prevede la riforma strutturale dell’istituto ache se il passaggio sulla “determinazione di un limite di spesa in coerenza con le risorse disponibili” potrebbe lasciare spazio al mantenimento di eventuali tetti per il finanziamento.
Tra le misure previste anche la razionalizzazione e il controllo sugli oltre 44mila soggetti beneficiari e la semplificazione e accelerazione delle procedure per il calcolo e l’erogazione dei contributi.

In merito alla copertura finanziaria, oltre al fondo per le imprese sociali, non sono state definiti capitoli di spesa specifici, che saranno previsti con la legge di stabilità. Ora il testo, dopo la firma del Capo dello Stato, giungerà in Parlamento per l’approvazione definitiva, che dovrebbe avvenire entro la fine del 2014. Da quel momento, il governo avrà 12 mesi di tempo per l’adozione dei decreti legislativi che attueranno in concreto la riforma.

Fonte: CSVnet

 

 

 

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