Riforma Terzo Settore, due nuovi decreti legislativi

Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo sul Cinque per mille e il decreto legislativo sull’Impresa Sociale. In attesa la pubblicazione del decreto sul Codice del Terzo Settore per completare i tre decreti della Riforma del Terzo Settore.


 

Sul Cinque per mille, il Decreto 111/17 contiene alcune novità e rende legge il contributo, completandone così la riforma strutturale.
Tra le novità, in vigore dal 2019, si segnala che entra in uso ufficialmente l’ambito di destinatari del Cinque per mille: gli enti del Terzo settore iscritti nel Registro unico nazionale della L. 106/16, oltre naturalmente alla ricerca scientifica e sanitaria, alle attività sociali del comune di residenza e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche riconosciute.
Altre previsioni di rilievo sono l’introduzione di un termine entro il quale comunicare le coordinate bancarie per l’erogazione, pena la perdita del contributo, e l’introduzione un minimo di contributo erogabile (sono 5.000 gli enti che ricevono meno di 100 Euro e 2.000 gli enti così detti “a zero”). Entrambi i termini verranno fissati con Decreto del Presidente del Consiglio.
Viene confermato il divieto per gli enti di investire il contributo ricevuto in pubblicità per le campagne del Cinque per mille e viene assunto dal Governo l’impegno, dopo le tante sollecitazioni in tal senso, di accelerare le liquidazioni, cercando di ridurre i tempi attuali di due anni per l’erogazione del contributo.
Decisamente più eclatante invece l’introduzione dell’obbligo di pubblicazione sul sito Web degli enti del rendiconto del Cinque per mille, di cui era già obbligatoria la redazione entro dodici mesi dalla liquidazione, e l’invio del Rendiconto e della Relazione illustrativa, sempre con lo stesso termine, alle amministrazioni erogatrici, qualunque sia l’importo del contributo ricevuto. Una previsione, quest’ultima, che dimostra come l’intera Riforma si muova nella direzione di una maggiore trasparenza, rendicontazione e pubblicità dei documenti degli enti del Terzo settore.
Si rimane quindi in attesa del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che descriverà nel dettaglio tempistiche e adempimenti nel nuovo Cinque per mille divenuto finalmente legge.
Il nuovo Decreto sull’Impresa Sociale, numero 112/17, ha rispettato l’indicazione della L.106/16 (L. delega) di rilanciare l’istituto dell’Impresa Sociale prevedendo maggiori incentivi per questa tipologia di Ente che, nato da più di dieci anni, è stato sfruttato pochissimo.
Può essere Impresa Sociale quindi qualsiasi ente privato (dalle associazioni alle imprese) che eserciti in via prevalente un’attività produttiva ma di utilità sociale, con modalità di gestione trasparenti e responsabili: una vera e propria impresa dunque, ma che se attua una serie di misure di utilità e coinvolgimento sociale, può qualificarsi come “sociale” e vedersi inserire in un’area “privilegiata” del mondo profit.
Il Decreto ha superato il tradizionale divieto di distribuzione degli utili per i soci e fondatori dell’Impresa Sociale, prevedendone la distribuzione seppur in misura minima e con alcuni limiti e condizioni, e introduce anche delle agevolazioni fiscali per gli investitori dell’Impresa Sociale, la cui applicazione però è subordinata all’approvazione da parte della Commissione Europea.

 

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